- Tra le meraviglie dell’arte, san Cristoforo di Tiziano
- 1577: brucia Palazzo Ducale
- Uno dei pochi affreschi di Venezia
- Andrea Gritti, Tiziano e San Cristoforo
- Tiziano, Bellini e san Cristoforo
- San Cristoforo nel Trionfo di Cristo di Tiziano
- Un san Cristoforo nella Laguna
- Un san Cristoforo copiatissimo
- Un concorso, il Paradiso di Tintoretto e ancora san Cristoforo
- sul canale @sullespalledisancristoforo
- Bibliografia e sitografia
Tra le meraviglie dell’arte, san Cristoforo di Tiziano
Ma molto più maravigliosa è la figura del San Christoforo (posta sopra la porta della Scala vecchia del Doge, per dove si và al Collegio), che varca il fiume con Nostro Signore piccioletto in ispalla, nel cui volto comprendesi la nobiltà, nell’energia de’ muscoli la fortezza, e nell’attitudine da à vedere, quanto gli prema il peso del Rè del Cielo. Quindi è, che mirando il picciolo bambino mostra di stupire dell’insolita gravezza
(Carlo Ridolfi, Meraviglie dell’arte, 1648)
1577: brucia Palazzo Ducale
1577: si alzano dal Palazzo Ducale nuvoloni di fumo. Bruciano il soffitto e i dipinti di Pisanello, Bellini, Vivarini, Carpaccio, Pordenone e Tiziano. Si interviene subito: uomini si arrampicano sulle scale. Eppure bruciano la Sala dello scrutinio e quella del Maggior Consiglio. Per fortuna, l’incendio non arriva fino all’appartamento del Doge, nemmeno nella sua cappella e nemmeno sulla scala che mette in comunicazione l’una con l’altra e quindi si salva questo affresco.
Uno dei pochi affreschi di Venezia
Due volte salvato: una volta dal fuoco e anche dall’acqua. Sono pochissimi a Venezia gli affreschi: non riescono a resistere all’acqua salmastra, Certamente anche tanti altri San Cristoforo sono scomparsi a Venezia, come per esempio il bel San Cristoforo affrescato che compare nel quadro di Michele Marieschi, Veduta del Canal Grande dalla Riva del Vin del 1750 che mi ha segnalato Debora Gusson di Rii interai (e la ringrazio). Oggi di questo affresco non è rimasta nemmeno una traccia.
Andrea Gritti, Tiziano e San Cristoforo
Ma rimaniamo qui, sulle scale: chiudiamo gli occhi e andiamo indietro di cinquant’anni. Non è più il 1577, ma il 1523. Andrea Gritti è appena stato eletto doge e chiede al pittore di corte Tiziano un affresco che deve porre sul passaggio che lui percorrerà tutti i giorni Ed eccolo qui il San Cristoforo di Tiziano alto 3 m e largo 1,80 m.
Tiziano, Bellini e san Cristoforo
Per la realizzazione dell’affresco, Tiziano ha preso spunto da San Cristoforo di Bellini, il suo grande maestro che durante la sua carriera ha dipinto molti San Cristoforo. Evidenti qui i richiami al san Cristoforo della Pala di San Vincenzo Ferrer, dipinto da Giovanni Bellini tra il 1464 e il 1470.
San Cristoforo nel Trionfo di Cristo di Tiziano
Già Tiziano, intorno al 1513, si era dedicato a San Cristoforo: aveva realizzato un’incisione a Padova. San Cristoforo spicca in mezzo a tutti gli altri santi del ‘Trionfo di Cristo’: è imponente e porta nella mano una palma fiorita. Il Bambino si aggrappa ai capelli del santo, che è quasi una statua, è immobile. Già, però in evidenza la sua muscolatura.
Un san Cristoforo nella Laguna
E, invece, San Cristoforo del Palazzo Ducale si muove: attraversa le acque della laguna, la sua muscolatura delle braccia è poderosa e anche quella delle gambe è messa in evidenza proprio dalla mancanza di abiti. Straordinaria poi la torsione del corpo del Santo che avanza e che si volge a guardare il Bambino in uno sguardo di assoluta complicità.
Sullo sfondo ci sono le due Venezie: quella del Palazzo Ducale (qui è dipinta forse per la prima volta) e quella della terraferma. Ma è anche la Venezia delle Dolomiti, il luogo dove è nato Tiziano: e questa immagine raffigura anche il presente di Tiziano e il passato di Tiziano, la sua infanzia, la sua Pieve di Cadore.
Dunque Andrea Gritti sceglie San Cristoforo. Ma perché?
San Cristoforo, il santo protettore di Andrea Gritti
San Cristoforo è uno di quei Santi che protegge le persone: se lo vedi di mattina, non morirai per tutta la giornata. Forse Andrea Gritti era particolarmente devoto a questo santo, così devoto da pagare di tasca propria la commissione al pittore per fare del quadro un uso personale. E la posizione in cui si trova il quadro è interessante da questo punto di vista: ci passa solo lui, il doge, su queste scale segrete che hanno la funzione di soglia fra luoghi della sfera pubblica e della sfera privata del doge.
Un caso simile a Siena: il san Cristoforo di Taddeo di Bartolo (1408) si trova fra un luogo di preghiera (la cappella di Palazzo) e la Sala del Concistoro, dove si riunisce il governo della città.
San Cristoforo, il santo protettore di Venezia
Ma certamente San Cristoforo era uno dei santi protettori a Venezia e la sua devozione era diffusissima. Anche oggi, ovunque vai a Venezia, vedi un San Cristoforo.
Ma c’erano poi due luoghi particolari: uno era la chiesa di Santa Maria e San Cristoforo, oggi chiamata la Madonna dell’Orto. Qui si riuniva la confraternita dei Mercanti appunto protetta da San Cristoforo.
E proprio di fronte alla Madonna dell’Orto, c’era un’isola che si chiamava Isola di San Cristoforo della Pace era un luogo in cui gli eremitani Agostiniani risiedevano. Ora quest’isola non c’è più, perché è stata interrata ed è stata unita all’isola dei morti di San Michele, sede attuale del cimitero di Venezia.
All’interno di questa chiesa, molte opere importanti, fra cui anche il famoso San Cristoforo di Jacopo Bassano, ora finito a. Museo di Belle Arti di Cuba.
Quindi religione, certo, ma anche politica.
San Cristoforo è il doge Andrea Gritti
E sicuramente il nostro Andrea Gritti, guardando quel San Cristoforo, si rispecchiava in lui: anche Andrea è il doge che deve traghettare Venezia tra passato, presente e futuro, portandosi sulle spalle una città come quella di Venezia molto impegnativa, appunto molto pesante. La grande responsabilità ma anche la grande gioia di portare questa città dall’altra parte. E tra Venezia e il suo Doge c’è uno scambio di intesa, di complicità, un vero e proprio sguardo d’amore.
San Cristoforo – Andrea Gritti raffigurati come Atlante
Anche nell’impresa di Andrea Gritti, compare, circondata dal motto Sustinet nec fatiscit, l’immagine di Andrea Gritti raffigurato come Atlante che trasporta il mondo sulle sue spalle. Così ci spiega Iris Wenderholm nel suo articolo.
Da Atlante a san Cristoforo, il passo è breve.
Ci vuole forza per fare il doge e la forza viene dall’Alto, sembra ammonire il san Cristoforo di Tiziano, che il doge vede ogni mattina. Ci vuole anche caritas, chiamata radix omnium bonorum in un’iscrizione nell’atrio della Basilica di san Marco sopra due mosaici del XIII secolo, raffiguranti san Foca e, per l’appunto, san Cristoforo.
San Cristoforo è Venezia
Ma forse si può ancora ampliare il discorso: forse San Cristoforo stesso è il simbolo di Venezia che trasporta sulle sue spalle il mondo intero: si propone, infatti, come la guida del mondo intero, così come ci spiega benissimo Sergio De Rossi nel suo blog.
Il compito di San Cristoforo-Venezia è gravoso, ma è affidato alla Serenissima da Dio stesso. Come San Cristoforo, anche Venezia è cristofora, porta Cristo: è un baluardo contro i turchi, gli infedeli.
Si può anche aggiungere che il santo trasporta Cristo anche perché trasporta i pellegrini: da Venezia partivano molte navi che poi arrivavano fino in Terra Santa.
Quindi San Cristoforo è il simbolo del veneziano perfetto, l’esploratore, il navigatore avveduto: il perfetto mercante veneziano.
Un san Cristoforo copiatissimo
E meno male che questo affresco si è salvato dall’acqua e dal fuoco perché è veramente bellissimo. Lo testimonia anche il fatto che è stato copiatissimo. Forse è il San Cristoforo più famoso in ogni tempo, diventato un’icona anche grazie a importanti incisioni che hanno fatto sì che questa immagine girasse un po’ in tutto il mondo e rimanesse sempre attuale. E anche oggi, quando si pensa a San Cristoforo, questa è la prima immagine che viene in mente.
- San Cristoforo – Chiesa di san Marco – Varallo Sesia (VC) – ph. Chiara Iotti
- Incisione Zucchi Andrea (1715-1720)
- San Cristoforo, 1743, Johann Georg Prunner, Chiesa di San Giacomo a Onies – Onach (Val Badia) (foto di LIVIO PACHER)
- Venezia Calle de la Fenice, Edicola votiva con l’immagine di San Cristoforo (foto di CRISTINA GIACOMAZZO)
- Basilica di san Marco – facciata (foto di RICCARDO ROITER RIGONI)
- San Cristoforo, XX secolo, Chiesa di san Cristoforo a Caronno Varesino (VA) (foto di GIOVANNI MICHELI)
- San Cristoforo nel presepe di sabbia di Lignano Sabbiadoro (foto di CATERINA VOLPE)
Un concorso, il Paradiso di Tintoretto e ancora san Cristoforo
Ma voi vi ricordate che abbiamo iniziato a parlare di un incendio che ha distrutto molti dipinti di Palazzo Ducale? Bene, viene subito indetto un concorso per riempire gli spazi andati in fumo. Molti si propongono e il vincitore è Tintoretto. Realizza una tela enorme di 25 m, la Gloria del Paradiso.
Eccola qui: vedete quel Santo che ci accompagna in paradiso, proprio tra la porta e il cielo (sulla destra in basso nell’immagine)? Ebbene sì, è ancora il nostro San Cristoforo! Negli stessi anni, Tintoretto lo raffigurava anche per la Scuola dei Mercanti (ma oggi il quadro si trova ad Alzano Lombardo).
Saltiamo sulle sue spalle, questa volta ci porterà direttamente in paradiso!
sul canale @sullespalledisancristoforo
Bibliografia e sitografia
- Blog: #unacuriositàvenezianapervolta (purtroppo non più consultabile)
- IRIS WENDERHOLM, SUSTINET NEC FATISCIT Apotropäisches Sehen und staatstragende Verantwortung in Tizians Gemälde »Heiliger Christophorus« im Palazzo Ducale in Venedig, in: Fleckner, Uwe ; Wenderholm, Iris (Hrsgg.): Magische Bilder: Techniken der Verzauberung in der Kunst vom Mittelalter bis zur Gegenwart, Berlin 2017, S. 47-66 (Mnemosyne. Schriften des Internationalen Warburg-Kollegs)
3 Responses
[…] L’ignoto pittore di Varallo che ha dipinto il santo sulla parete esterna della chiesa di san Marco si è chiaramente ispirato al quadro di Tiziano. […]
[…] ad una palma già fiorita (molto simile alla palma che tiene nelle mani san Cristoforo anche nella Gloria del Paradiso dipinta da Tintoretto per la Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale di Ve… dopo l’incendio del 1577). Indossa una veste scura e maglieria intima alzata fin sopra le […]
[…] Il san Cristoforo di Venezia: Tiziano a Palazzo Ducale […]