Ogni paese del Garda aveva il suo San Cristoforo
Sulle sponde dei laghi, è facile trovare raffigurazioni di san Cristoforo: sul Lago di Garda, quasi ogni paese ha il suo santo traghettatore e protettore.
Perché? Facciamo un tuffo veloce nella storia della cristianizzazione del Garda.
Il lago di Garda diventa cristiano
La cristianizzazione del Garda iniziò ad opera di san Vigilio (di Trento) e di san Zeno (di Verona) già a partire del IV secolo, ma fu nel Medioevo che le sponde del lago si riempirono di numerose chiese romaniche, intitolate ai santi amati dalle popolazioni longobarde e franche: San Michele, san Giorgio, san Martino. Tali chiese furono erette su siti già pagani.
San Cristoforo nuovo Ercole?
Tra questi dei pagani adorati sul Garda, era molto diffuso il culto di Ercole. All’interno della chiesa di Castello del Brenzone, si trova un’incisione risalente all’età romana ( tra I e II secolo d.C.) Hercul(i) / L(ucius) (Cl)aud(ius) Callistus: è una dedica a Ercole, molto importante per le comunità locale (e molto amato in Trentino e in Veneto), in quanto protettore dei viaggiatori, delle strade e dei porti.
Che ci sia un collegamento fra Ercole e San Cristoforo? Già altrove rilevato (come, ad esempio, a Milano dove la chiesa dedicata al santo sorse su un sito consacrato al culto di Ercole o a Monteortone, presso la fonte sacra), lo slittamento da Ercole a San Cristoforo è evidentemente collegato al protettorato sui pellegrini e alla somiglianza dell’iconografia: un gigante che si appoggia sulla clava/bastone fiorito. Nel passaggio dal paganesimo al cristianesimo, il nostro santo assunse il protettorato che spettava a Ercole, perché mercanti e viaggiatori continuavano a fare una vita pericolosa e volevano un patrono!
Era presente sul Garda anche il culto del dio celtico gigante delle montagne Bergimo: anche in questo caso il legame con il nostro santo gigante sarebbe evidente.
Il lago di Garda come luogo di passaggio
Ma lasciamo la suggestione di Ercole e chiediamoci: erano presenti in queste chiese medievali raffigurazioni di san Cristoforo? Probabilmente sì, perché molti viandanti e pellegrini passavano per il Garda (e san Cristoforo, si sa, proteggeva i viaggiatori dalle pareti esterne affrescate). Il grande lago, nel corso della storia, è stato sempre un luogo di congiunzione fra tre aree (che corrispondono in un certo senso alla suddivisione attuale del lago fra tre Regioni italiane): l’area imperiale mitteleuropea, l’area occidentale lombarda, l’aria orientale veronese e veneziana. Già dai tempi dei Romani il Garda era una via di passaggio, attraversata da due importanti strade, la via Gallica (che congiungeva Grado a Torino) e la via Claudia Augusta (che univa la Germania alla Pianura Padana). Città e paesi erano collegati alle grandi strade attraverso vie minori e sentieri. Importantissima, ovviamente, la via d’acqua, tramite la quale tutti i paesi della riva venivano raggiunti.
A Gargnano per proteggere i barcaioli del XIII secolo
I primi affreschi giunti a noi dal Medioevo presentano immagini sacre e, fra essi, anche immagini del nostro santo. Notevole la raffigurazione nel porticato della chiesa di san Giacomo in Calino a Gargnano.
A Padenghe contro la peste nel XVI secolo
A partire dal XIV secolo in poi, la presenza del santo è maggiormente attestata. Possediamo affreschi e dipinti del santo di epoca più tarda, collegabili in particolare al suo nuovo ruolo , come intercessore protettore dalla peste. Ad esempio, a Padenghe, nella nuova parrocchiale di Santa Maria e sant’Emiliano troviamo tre attestazioni della devozione al santo: un altare dedicato al tempo della costruzione della chiesa (1682), una pala di Zenone veronese risalente al XVI secolo e un altro dipinto di natura devozionale del XVI secolo. Nei due dipinti, sono raffigurati i santi che tradizionalmente proteggono dalla peste: san Rocco, san Sebastiano, sant’Antonio e, ovviamente, san Cristoforo.
San Cristoforo oggi sulle sponde del lago di Garda
Ecco dunque l’elenco delle raffigurazioni di san Cristoforo presenti oggi sulle sponde del lago di Garda.
Sulla sponda bresciana
- Tremosine: Pieve di san Giovanni Battista
- Tremosine: Capitello di san Cristoforo
- Gargnano: Chiesa di san Giacomo in Calino – XIII sec.
- Toscolano: Chiesa di sant’Andrea – XVII sec.
- Salò: Duomo di Santa Maria Annunziata – XVI sec.
- Salò: Duomo di Santa Maria Annunziata – Altare della Vergine – Tommaso Bona – 1577
- Manerba: Pieve di Santa Maria
- Padenghe: Chiesa di Santa Maria Assunta e Sant’Emiliano – XVI sec
- Sirmione: Chiesa di Santa Maria della Neve – XVI sec.
Sulla sponda trentina
- Arco: Chiariano: Chiesa di sant’Antonio abate – 1481
- Canale di Tenno: Casa degli Artisti
- Riva del Garda: Galleria Antichità Castelbarco – XVI secolo
Sulla sponda veneta
- Brenzone (Castelletto): Chiesa di san Zeno dell’Oselet – prima metà del XIII sec.
- Brenzone (Biaza): Chiesa di sant’Antonio Abate – seconda metà del XIII sec.
- Torri del Benaco: Oratorio della Santissima Trinità – XV sec.
- Lazise: Pieve romanica di san Nicolò – XIV sec. (frammento)
Bibliografia
- Le chiese medievali del Garda bresciano a cura di Gian Pietro Brogiolo, 2015
- Wikipedia, pagina Brenzone sul Garda