San Cristoforo (e Gesù Bambino) con sei dita in Sudtirolo
A Taisten – Tesido in Sudtirolo san Cristoforo colossale ha un piede esadattilo (con sei dita). in ogni caso segno dell’eccezionalità nel bene e male del nostro santo.
A Taisten – Tesido in Sudtirolo san Cristoforo colossale ha un piede esadattilo (con sei dita). in ogni caso segno dell’eccezionalità nel bene e male del nostro santo.
Lungo il Lemene, san Cristoforo è presente dalle raffigurazioni più arcaici del XII agli ultimi del XVI secolo dipinti da Pomponio Amalteo.
Grande diffusione ebbero da sempre le medagliette di san Cristoforo.
Due storie: quella della medaglietta di Babette Furstenberg, guifda per gli ebrei in fuga nel 1941 e quella dei soldati americani in servizio in Vietnam (e in Forrest Gump).
La chiesa di san Cristoforo sorgeva a Longarone (contro la peste a difesa dei pellegrini) e venne rasa al suolo in un solo momento dalle acque esondate dalla diga del Vajont.
Il secondo san Cristoforo capolavoro: insieme a san Martino corre fuori dall’altare delle reliquie della chiesa di san Rocco a Venezia.
San Cristoforo ha accompagnato Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, per tutta la sua carriera. 1. Nella Pala della Misericordia del duomo di Pordenone,
Sulle strade medievali erano punti di accoglienza e protezione, gli hospitia o hospitali. Erano le confraternite a prendersi cura dei malati. Sugli Hospitali del Tagliamento, ci sono moltissime immagini di san Cristoforo.
Sulla via d’Allemagna i viaggiatori medievali percorrevano il Friuli passando il Tagliamento presso i guadi. Ogni guado era segnalato da un san Cristoforo.
Nella Pala Manfron Paris Bordon ha dipinto Giulio Manfron nei panni di san Giorgio e un moderno san Cristoforo che porge il Bambino alla Madonna
Sono almeno tre le raffigurazioni di san Cristoforo di mano di Pomponio Amalteo (o della sua scuola) nelle terre friulane e venete sul corso del Lemene. Una è anche una novità!
A partire dal X secolo, forse, ma certamente dal 1243 è diffusa la devozione per san Cristoforo a Portogruaro, città che deve la sua fortuna alla posizione ottima per i commerci fra Germania e Venezia. Dai Crociferi al Collegio Marconi, la storia della chiesa di san Cristoforo.
Le strade del Friuli, dall’antichità al XVII secolo, sono scandite da guadi, hospitia (hospitali) e confraternite. In ogni snodo, c’è san Cristoforo.
Sul Natisone (un fiume al confine fra due mondi, l’Italia e la Slovenia), san Cristoforo protegge gli abitanti dalle alluvioni e i passanti dalla morte improvvisa, Da Cividale a Clenia e Prepotto.
Il terremoto del 1976 lasciò una grande crepa nell’affresco di san Cristoforo nella facciata della chiesa di Santa Maria dei Battuti a Valeriano di Pinzano sul Tagliamento. Ma il santo, protettore del guado della Stretta di Pinzano, venne salvato e posto all’interno della chiesa.