Beinette (CN) e san Cristoforo: c’eravamo tanto amati…
A Beinette fra XV e XVI secolo la devozione per san Cristoforo fu importante, tanto che divenne patrono della città. Ma dal XVIII secolo, qui come altrove, fu dimenticato.
San Cristoforo, la cui devozione è scoraggiata dalla Chiesa, sopravvive anche nel XVIII secolo. A volte si nasconde, altre volte viene ancora pubblicamente invocato. Rimane presente nel cuore dei fedeli.
A Beinette fra XV e XVI secolo la devozione per san Cristoforo fu importante, tanto che divenne patrono della città. Ma dal XVIII secolo, qui come altrove, fu dimenticato.
Le raffigurazioni di san Cristoforo tra Monviso e Torino (Crissolo, Barge, Saluzzo, Villafranca Piemonte, Piobesi Torinese), seguendo il corso del Po, ci fanno ricostruire la storia della sua devozione nel corso di ameno cinque secoli. dal XV al XX.
Una famosa incisione xilografia del 1423 (no del 1450) al monastero di Buxheim e una sua copia pirata al Museo di Budapest. Protagonisti il nostro san Cristoforo, l’eremita e un uomo di fatica,
San Cristoforo martire cinocefalo e portatore del Bambino è un’iconografia presente sia in Grecia, sia in Romania. Mette insieme istanze orientali e occidentali.
Due diversi quadri, un’icona greca del XIX secolo e una tela barocca siciliana raccontano la storia di due san Cristoforo, quello orientale e quello occidentale
A Laion, sulla facciata della chiesa di San Giovanni Battista a Freina, c’è San Cristoforo del 1727, simbolo della lotta contro le difficoltà del cammino.
Sono sette le frazioni di Laion (BZ), all’imbocco della Val Gardena. Almeno tre san Cristoforo ci proteggono dalle facciate delle chiesette: ad Albions (un santo firmato), a Novale di Ried (un santo affamato) e a Fraina (un santo che resiste).
Caro San Cristoforo, impacchettato per salvarti dalle bombe in questa città multiculturale. Dal1723 hai visto Leopoli diventare Lemberg, L’vov, ora L’viv.