Il fiume più  lungo d’Italia, il Po, è il lungo filo che unisce tra loro il Monviso e Torino.   Sulle sponde del grande fiume che nasce come torrente ai piedi del Monviso e arriva a Torino già come fiume, molte volte nella storia è stato raffigurato San Cristoforo, patrono dei viaggiatori e protettore dei guadi. Seguendo il Po dalla sorgente alla prima grande città che incontra, lo troveremo

  • CRISSOLO (CN), affresco (scomparso) – Chiesa di san Giovanni – XV secolo
  • BARGE (CN), affresco (scomparso) – Chiesa di san Giovanni – XV secolo
  • BARGE (CN), affresco (interno) – Cappella del Castello di Barge – XVI secolo
  • SALUZZO (CN), affresco – Chiesa di San Giovanni – Ovidio Fonti – 1929
  • MURELLO (CN), affresco (tracce) – Chiesa di san Giovanni – XV secolo (?)
  • VILLAFRANCA PIEMONTE (TO), affresco (esterno) – Cappella di Missione, XVI secolo
  • PIOBESI TORINESE (TO), affresco – Pieve di san Giovanni ai Campi – 1359

Ripercorriamone la storia dal XIV secolo ad oggi.

La storia della devozione a san Cristoforo, dal XIV al XX secolo, in Piemonte

XIV secolo: san Cristoforo contro la mala morte, a Piobesi Torinese

Fra XIV e XV secolo la Valle del Po, tra Torino e il Monviso, era piena di raffigurazioni di San Cristoforo. dipinto di dimensioni colossali sulle pareti esterne delle chiese, permetteva a chi viaggiava di partire e tornare sano, protetto dalla morte improvvisa.

Un esempio di questo patronato è a Piobesi Torinese: Abbiamo già parlato della Chiesa di San Giovanni dei Campi, sulla cui facciata è raffigurato un san Cristoforo, con anche il cartiglio che ne esplicita la funzione.

Grande san Cristoforo con Iscrizione
San Cristoforo – Pieve di san Giovanni ai Campi – Piobesi Torinese (TO)

Ne abbiamo già parlato.

XV secolo: san Cristoforo gigante in montagna a Crissolo

In montagna la sua figura era caratterizzata proprio dal gigantismo e dalla forza, come possiamo vedere nel San Cristoforo di Crissolo ai piedi del Monviso, nel comune del Pian del Re (dove nasce il Po).

Foto antica facciata cappella delle reliquie
Santuario di san Chiaffredo – Crissolo (CN) – ph. anonimo presso Fondazione Torino Musei,
Santuario di san Chiaffredo – Crissolo (CN) – ph. anonimo

Nel XV secolo, San Cristoforo era raffigurato anche sulla facciata delle chiese di pianura come protettore dei viandanti e spesso in relazione ai guadi che proteggeva e a volte segnalava. Così nella chiesa di Missione a Villafranca Piemonte, dove il santo è dipinto sulla parete sud dell’edificio, peraltro notevole anche per i meravigliosi affreschi di Aimone Dux.

San Cristoforo molto scolorito
San Cristoforo – Cappella di Missione – Villafranca Piemontese (TO)

Chissà quali altri edifici portavano la raffigurazione del Santo, forse quasi tutti nel XV secolo. Io ho notizia, grazie alle informazioni di Giorgio di Francesco, di un grande San Cristoforo, oggi scomparso, sulla facciata della chiesa parrocchiale di Barge. Anche sulla facciata della Chiesa di san Giovanni a Murello, nella piana fra Varaita e Maira (e non molto lontano dal Po), ormai ci sono solo le tracce di un affresco raffigurante il nostro santo.

tracce di affresco
San Cristoforo (tracce) – Chiesa di san Giovanni Battista – Murello (CN) – ph. Paolo Castagno

Il santo, dunque, protegge chi passa. Eppure è raffigurato anche all’interno delle chiese, come a Barge.

XVI secolo: san Cristoforo anche all’interno delle chiese, a Barge

San Cristoforo sulla terra, San Giacomo e la Madonna Candelora
San Cristoforo, San Giacomo e la Madonna Candelora – Cappella del Castello di Barge (CN) – ph. Diego Murgioni

Passa il tempo e cosa succede al nostro santo? In età di Riforma e di Concilio di Trento, l’immagine viene sempre più contestata. Non è il santo, ovviamente, a non piacere, ma il culto piuttosto superstizioso ad esso collegato. Ecco, dunque, che alla rovina delle raffigurazioni per gli agenti atmosferici (o banalmente il passare del tempo), si aggiunge il disinteresse nei confronti del santo.

XVIII e XIX secolo: san Cristoforo abbattuto, a Barge e Crissolo

In occasione del rifacimento della facciata della chiesa parrocchiale di Barge, nel 1703, e del santuario di san Chiaffredo, ben duecento anni dopo, le grandi immagini del santo fanno la stessa fine: vengono cancellate. La storia della devozione del santo sembra finire qui. Ma non è così.

XX secolo, Anni Trenta: il revival di san Cristoforo, a Saluzzo

Negli anni Trenta del Novecento, san Cristoforo incomincia ad essere indicato come patrono prima dei postelegrafisti, poi degli automobilisti e questo determina la ripresa delle sue raffigurazioni. Ecco allora che Ovidio Fonti, un pittore saluzzese, decide di raffigurare un gigantesco san Cristoforo sulla facciata del Duomo di Saluzzo, L’artista prende a modello il san Cristoforo di Rossana (CN): ne fa quasi un copia, rasentando il falso storico. L’immagine del santo viene vista come un modo per recuperare il Rinascimento italiano, guardando al passato, e per esaltare lo sviluppo e il progresso italiano, guardando al futuro.

Sulla facciata san Cristoforo
San Cristoforo – Chiesa di Maria Vergine Assunta – Rossana (CN) – XVI secolo
Immagine sbiadita di san Cristoforo
San Cristoforo – Chiesa di san Giovanni Battista – Saluzzo (CN) – 1929

La devozione per san Cristoforo sul Po nella storia

Ecco che le raffigurazioni del santo tra Monviso e Torino, seguendo il corso del Po, ci hanno permesso di ricostruire la storia della sua devozione, che è anche, perchè no?, la storia delle nostre paure e delle nostre speranze.

Bibliografia

Grazie a Paolo Castagno e a Giorgio di Francesco che mi hanno segnalato e parlato di questi san Cristoforo!