Tra Friuli e Veneto, lungo il Lemene: san Cristoforo nei secoli
Lungo il Lemene, san Cristoforo è presente dalle raffigurazioni più arcaici del XII agli ultimi del XVI secolo dipinti da Pomponio Amalteo.
Moltissimi sono i San Cristoforo in Friuli, soprattutto sulle pareti delle chiese, lungo le vie di Allemagna, che dall’Est Europa portavano all’Adriatico. Queste strade generalmente seguivano il corso dei fiumi: il più importante fu certamente il Tagliamento, ma anche lungo il Natisone e il Lemene viaggiavano viandanti e pellegrini, alla ricerca di guadi e sempre bisognosi di assistenza. Anche oggi è possibile vivere l’esperienza del cammino in Friuli grazie ad un percorso intitolato proprio a san Cristoforo.
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Lungo il Lemene, san Cristoforo è presente dalle raffigurazioni più arcaici del XII agli ultimi del XVI secolo dipinti da Pomponio Amalteo.
San Cristoforo ha accompagnato Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, per tutta la sua carriera. 1. Nella Pala della Misericordia del duomo di Pordenone,
Sulle strade medievali erano punti di accoglienza e protezione, gli hospitia o hospitali. Erano le confraternite a prendersi cura dei malati. Sugli Hospitali del Tagliamento, ci sono moltissime immagini di san Cristoforo.
Sulla via d’Allemagna i viaggiatori medievali percorrevano il Friuli passando il Tagliamento presso i guadi. Ogni guado era segnalato da un san Cristoforo.
Sono almeno tre le raffigurazioni di san Cristoforo di mano di Pomponio Amalteo (o della sua scuola) nelle terre friulane e venete sul corso del Lemene. Una è anche una novità!
A partire dal X secolo, forse, ma certamente dal 1243 è diffusa la devozione per san Cristoforo a Portogruaro, città che deve la sua fortuna alla posizione ottima per i commerci fra Germania e Venezia. Dai Crociferi al Collegio Marconi, la storia della chiesa di san Cristoforo.
Le strade del Friuli, dall’antichità al XVII secolo, sono scandite da guadi, hospitia (hospitali) e confraternite. In ogni snodo, c’è san Cristoforo.
Sul Natisone (un fiume al confine fra due mondi, l’Italia e la Slovenia), san Cristoforo protegge gli abitanti dalle alluvioni e i passanti dalla morte improvvisa, Da Cividale a Clenia e Prepotto.
Il terremoto del 1976 lasciò una grande crepa nell’affresco di san Cristoforo nella facciata della chiesa di Santa Maria dei Battuti a Valeriano di Pinzano sul Tagliamento. Ma il santo, protettore del guado della Stretta di Pinzano, venne salvato e posto all’interno della chiesa.
Sulla facciata del Duomo di Gemona, un colossale san Cristoforo, collegato al solstizio e alla canicola, domina la città, più volte rinata dalle macerie del terremoto.