A Gemona, san Cristoforo, l’astice e la canicola
Sulla facciata del Duomo di Gemona, un colossale san Cristoforo, collegato al solstizio e alla canicola, domina la città, più volte rinata dalle macerie del terremoto.
Grande successo di san Cristoforo! Tutti lo vogliono, tutti lo pregano, tutti lo raffigurano. Per la devozione pubblica o privata, si moltiplicano le riproduzioni del santo, soprattutto come protettore dei pellegrini.
La sua statura è colossale, la sua immagine ben visibile. Uno sguardo al santo che, a sua voltaci guarda, dalla sua posizione frontale, e siamo salvi per tutta la giornata: un santo apotropaico, quasi dimentico del Bambino che porta.
Sulla facciata del Duomo di Gemona, un colossale san Cristoforo, collegato al solstizio e alla canicola, domina la città, più volte rinata dalle macerie del terremoto.
A Verona, dal XIII secolo, san Cristoforo è uno dei santi protettori della città. Per questo sono presenti moltissime attestazioni, a partire dalla Basilica di san Zeno Maggiore.
Sul monumento funebre di Bernabò Visconti, anche san Cristoforo assiste ad un’ipocrita cerimonia funebre.
A Brenzone del Garda due san Cristoforo, entrambi del XIV secolo ma diversi, sono affrescati accanto all’ingresso di due chiese medievali.