Un confraternita, una chiesa, una scuola per i Mercanti
Gli Umiliati e la Congregazione di san Cristoforo a Venezia
Se la devozione di san Cristoforo a Venezia iniziò nel XII secolo, a darle impulso definitivo fu il padre generale degli Umiliati, Tiberio de’ Tiberi da Parma, che, nel 1355, acquistò un terreno paludoso e acquitrinoso nel sestriere di Cannaregio per fondare un monastero che dedicò appunto a San Cristoforo. Tale scelta fu probabilmente suggerita dall’ubicazione della chiesa in prossimità della laguna e delle isole rivolte alla terraferma. San Cristoforo, così, poteva proteggere attraversamenti e mercanti.
La chiesa di Santa Maria e San Cristoforo (Madonna dell’Orto)
Tiberio de’ Tiberi da Parma fece costruire la chiesa di San Cristoforo (oggi conosciuta come Madonna dell’Orto): pose le sue insegne sulla facciata della chiesa, parallele allo stemma di san Cristoforo (una lettera Chi, iniziale del nome greco Christophoros, con una palma fiorita).
Gli Umiliati erano una congregazione in quel periodo specializzata nella produzione della lana e nel commercio.
Quando la chiesa prese il nome popolare di Madonna dell’Orto (e se vuoi sapere perché, puoi leggere qui), i veneziani, che amavano molto san Cristoforo, fecero porre sull’altare un’enorme statua del santo e commissionarono a Niccolò di Giovanni Fiorentino la realizzazione di una statua da porre sul portale d’ingresso della chiesa.
La Confraternita di San Cristoforo e la Scuola dei Mercanti
Tre anni dopo un gruppo di mercanti veneziani chiese agli Umiliati di unirsi in una Schola e di costruire un proprio edificio accanto alla Chiesa.
Nella chiesa di san Giacomo in Rialto (san Giacométo) è visibile uno stendardo della Confraternita dei Mercanti che aveva una sede anche qui.
La confraternita di San Cristoforo nel 1571 si fuse con quale di Santa Maria della Misericordia e San Francesco, che dal 1349 aveva sede ai Frari. Ne sono testimonianza i due ingressi, uno sulla fondamenta (con la statua di san Cristoforo del XV secolo), uno sul campo (un altorilievo del XIV secolo con a Madonna della Misericordia fra san Marco e san Francesco). Grazie all’aiuto finanziario portato dalla Confraternita della Misericordia, l’antico edificio della Scuola fu demolito e ricostruito con il supporto del Palladio.
Capolavori copiati e perduti
Nella scuola dei Mercanti
All’interno della Scuola dei Mercanti, si trovava, fra i vari dipinti, anche una Madonna con san Cristoforo dipinta dal Tintoretto (razziata nella XIX secolo, riapparsa nel 1926 ad Alzano Lombardo, proveniente probabilmente dalla Pinacoteca di Brera di Milano).
Nella Chiesa della Madonna dell’Orto
Nella Chiesa della Madonna dell’Orto, oggi. sul primo altare a destra, si trova una copia ottocentesca del san Cristoforo di Cima da Conegliano (a sua volta ispirato al san Cristoforo di Bartolomeo Vivarini)
Non solo fa memoria della devozione a san Cristoforo (sulle cui spalle viaggiamo), ma è piena di capolavori, in particolare di Tintoretto (che tra l’altro è proprio sepolto in questa chiesa).
San Cristoforo nascosti?
Una curiosità: proprio nel campiello che porta alla Madonna dell’Orto, il Campo dei Mori, ci sono strane statue (raffigurano mori che portano sulla testa il peso dell’edificio) ed una statua che rappresenta Ercole che si appoggia sulla sua clava (proprio sulla facciata della casa di Tintoretto). Che abbiano a che fare, almeno simbolicamente, con il nostro santo (che sappiamo essere legato a Ercole, come abbiamo visto a Milano e sui Colli Euganei)?
A proposito di questo Ercole, si tramanda una leggenda veramente intrigante. La potete trovare in bibliografia.
Bibliografia
- su Tiberio dei Tiberi: Tiberio de’ Tiberi da Parma,
- sulla leggenda della statua di Ercole sulla facciata della casa del Tintoretto: blog venetoinside