Da Ercole a Frode: un viaggio a Milano nel tempo; dalla Milano romana (e il tempio di Ercole) alla Milano di oggi al quartiere di san Cristoforo abbellito dagli street artist. E san Cristoforo è ancora protagonista della città!
La storia si svolge intorno a questa chiesa, la Chiesa di san Cristoforo del Naviglio.
La chiesa è una delle chiese doppie di Milano. Alla chiesa medievale romanica più antica, quella di sinistra, venne aggiunta nel 1398-1405 la chiesa di destra, conosciuta come Cappella Ducale (o Viscontea), in stile gotico. Nel 1625 fu abbattuta la parete che divideva le due cappelle. Dunque due portali e un unico ambiente interno.
Da Ercole a Frode: otto secoli di storia sulle spalle di san Cristoforo (al Naviglio) Milano
Dal tempio di Ercole a san Cristoforo
Dove oggi scorre il Naviglio, in età romana scorreva il fiume Lombra: era una zona di campagna, ovviamente. e forse qui, proprio lungo la strada che portava in Lomellina, si trovava un tempio dedicato ad Ercole. Già altrove abbiamo visto questo legame fra san Cristoforo, il gigante cristiano che trasporta il Bambino, e l’Ercole pagano, tra le altre cose protettore dei mercanti. Quando Milano diventò cristiana, forse questo culto a Ercole sopravvisse nelle campagne e ne rimase qualche eco fino all’epoca tardoantica e altomedioevale e proprio allora forse avvenne il passaggio Ercole – San Cristoforo.
Da una cappellina alla chiesa
Venne costruita una prima cappella dedicata a san Cristoforo, sostituita da un altro edificio nel 1270, quando il Naviglio diventò navigabile. La chiesa si ampliò nel 1398 quando venne costruita una chiesa gemella accanto con un altro portale e questa chiesa gemella è dedicata ancora a san Cristoforo, ma anche ai santi Giovanni Battista, Giacomo e Cristina La scelta dei santi è forse un ricordo del giorno della battaglia di Alessandria (25 luglio 1391), la grande vittoria di Gian Galeazzo Visconti contro il conte d’Armagnac. Fu un gruppo di cittadini, intenzionati a fondare la Confraternita di san Cristoforo (come avvenne nel 1408) a finanziare i lavori. Non si tratta, dunque, di un ex voto contro la peste (che scoppiò nel 1399, un anno dopo), come vuole la tradizione riportata ancora nel 1923 da Tamborini: io da fanciullo udii mio nonno raccontare che l’arcivescovo di Milano, essendo il Principe della città, angustiato per la peste, affermò che la peste non sarebbe cessata prima che fosse stato dedicato a S. Cristoforo un nuovo tempio e una nuova fede.
San Cristoforo e i Visconti
La chiesa rimase legata ai Visconti, tanto che qualcuno la definisce la chiesetta dei Visconti.
- 1322 secondo la vox populi, in questa chiesa venne sepolto Matteo II, morto scomunicato a Crescenzago
- 1405 alla morte di Gian Galeazzo Visconti, fu il figlio Giovanni Maria a inaugurare la chiesa
- 1491 Ludovico il Moro festeggiò qui il suo matrimonio con Beatrice d’Este, celebrato a Pavia
Quanti san Cristoforo in san Cristoforo del Naviglio!
La chiesa era ricoperta di affreschi che sono solo parzialmente conservati. Moltissime le raffigurazioni del nostro santo. Oggi ne restano alcune tracce, tranne in controfacciata laddove l’affresco del XIV secolo è ben visibile.
San Cristoforo a piedi nudi sta attraversando il torrente; ha in mano un bastone fiorito e un Bambino sulle spalle con un cartiglio. Si tratta del primo affresco del quattrocento lombardo ad essere firmato: fu Bassanolo de Magistris.
Ma san Cristoforo era raffigurato in tutta la chiesa; d questi san Cristoforo restano solo delle tracce (e delle fotografie di inizio secolo).
Anche in facciata restano tracce di almeno un colossale san Cristoforo
Statue di san Cristoforo
Sono due statue, comunque, le raffigurazioni più significative del santo nella chiesa.
La prima è una meravigliosa statua policroma del XV secoli, i cui colori erano completamente scomparsi sotto il deposito di sporco dei secoli e sono tornati a brillare solo nel 2000.
La seconda è una statua donata dalla pittrice polacca Felicita Frai in memoria di un giovane nipote scomparso: risale al XVI secolo.
Una storia lentissima, una storia velocissima
E la chiesa è rimasta qui a guardare scorrere la storia; lenta, lentissima per i secoli quando era campagna, fra lo scorrere del Naviglio, le epidemie ricorrenti, passaggi di eserciti e di mercanti. E poi veloce, velocissima quando il paesaggio intorno è diventato industriale.
Qui vediamo sullo sfondo le ciminiere dell’Ansaldo, mentre assai famosa fu la fabbrica di ceramiche Richard Ginori, fondata proprio di fronte a san Cristoforo. Ecco perché nel marchio di fabbrica della Richard Ginori c’è proprio il nostro santo.
A San Cristoforo oggi, terra di writer
Con il passaggio di Milano dal secondario al terziario, al degrado della zona gli artisti hanno cercato di dare un nuovo volto; i muri della zona si sono riempiti di murales.
Questo è un graffito dell’associazione Guido Crepax, in cui lo sguardo appassionato di Valentina e del suo innamorato ha come scenario la nostra chiesa e il ponte di san Cristoforo che attraversa il Naviglio.
Fra i writer che hanno lavorato in questa zona c’è anche Domenico Melillo, in arte Frode, che ha scelto proprio san Cristoforo come soggetto di una sua opera sul muro dell’oratorio di san Cristoforo.
Ho contattato Frode che mi ha spiegato il perché di questa strana scelta di raffigurare san Cristoforo con in mano non un bastone, ma un rullo da pittore. Mi ha detto che san Cristoforo rappresenta l’arte urbana che tiene sulle spalle Gesù Bambino, cioè l’arte classica. Mi piace molto questa idea: il bello (che riqualifica il brutto) richiama altro bello! Me lo ribadisce Frode: ha voluto rappresentare la riappropriazione dell’arte da parte della gente comune nelle strade fuori dai musei, fuori dai luoghi sacri, fuori dalle chiese. In questo modo la gente può tornare ad essere padrone delle strade e di questi luoghi. La struttura del rosone in cui ha inserito san Cristoforo si ispira al rosone del Duomo di Milano: tutto è stato disegnato a mano libera e a spray.
Ed ecco, dunque, che il nostro viaggio ci ha portato da Ercole a Frode e di questo dobbiamo proprio dire grazie a San Cristoforo!
San Cristoforo di carta di Andrea Rui
Un’ultima chicca dell’artista-storico Andrea Rui: un quadro realizzato con cartoncino bianco e blu per i due innamorati sul ponte di san Cristoforo! L’ho visto esposto all’Oratorio di san Protaso qualche anno fa.
nel canale youtube @sullespalledisancristoforo
Bibliografia
- Damiano Spinelli, La decorazione tardogotica di San Cristoforo sul Naviglio a Milano. Novità documentarie e proposte attributive, in Arte Lombarda 2012, 1-2
- Paola Barsocchi, La chiesa di san Cristoforo sul Naviglio Grande, 2019
- chiesa di San cristoforo.it
- su Frode
- su Andrea Rui
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[…] Gian Galeazzo Visconti fece costruire la Cappella Ducale presso la chiesa di San Cristoforo al Naviglio. San Cristoforo è, infatti, uno dei santi protettori dei […]