Al Museo Jacquemart-André di Parigi è conservato il Libro delle Ore del Maresciallo Boucicaut. Nel foglio 28 si trova una meravigliosa raffigurazione di san Cristoforo.
Ma che cosa sono I libri delle Ore? Chi è il maresciallo Boucicaut? Perché inserisce san Cristoforo fra i 27 santi da lui commissionati al miniatore del manoscritto? Ne parleremo brevemente, per poi guardare nel dettaglio la miniatura del nostro santo.
I libri delle Ore
I libri delle Ore sono un testo molto diffuso nel Medioevo. Contengono salmi, preghiere, inni, antifone e letture, una scelta per i laici fra i testi del salterio utilizzati dai monaci e dalle monache. Spesso i manoscritti sono abbelliti da raffigurazioni anche a piena pagina, miniature che rendono assai costosi i libri. Questi libri hanno spesso una carattere personale, con preghiere appositamente composte o adattate per i loro proprietari o l’inserimento di alcuni santi importanti per il proprietari (o localizzati), Spesso chi utilizza questi libri scrive anche annotazioni magari in date specifiche per loro importanti o facendo rifermento a santi specifici. Circolano anche copie molto semplici, senza miniature, che finiscono nelle mani di persone più umili, addirittura delle domestiche.
San Cristoforo nei Libri delle Ore inglesi e francesi
Fra questi santi, ovviamente, spesso è presente san Cristoforo. Eleanor Elizabeth Pridgeon nella sua tesi di dottorato del 2008, Saint Christopher Wall Paintings in English and Welsh Churches c.1250-c.1500 ha lavorato sulle raffigurazioni di san Cristoforo nei Libri delle Ore inglesi (e francesi).
Qui basti dire che si passa dalle prime immagini (in cui il Bambino è in braccio al santo che attraversa l’acqua, ma è molto statico) alla seconde del XV secolo in cui il Bambino è saldamente sulle spalle e il santo, con le gambe ‘danzanti’, si volta a guardarlo: tutto è immerso in un paesaggio, con molti particolari (l’eremita, gli alberi, le stelle). Nel XVI secolo, si aggiungono particolari, anche scene della vita del santo.
L’aspetto molto interessante del lavoro di Eleanor Elizabeth Pridgeon sta nel fatto che la studiosa ha analizzato queste immagini alla luce degli affreschi murali e delle vetrate raffiguranti il santo, molto diffuse in Inghilterra e in Galles, ma non sempre facilmente leggibili. Ho riassunto la tesi (che la studiosa ha lasciato liberamente consultabile: grazie!) in un post del blog su San Cristoforo in Inghilterra e Galles.
San Cristoforo nelle ore di Boucicaut
Il maresciallo Boucicaut
Jean II Le Meingre detto Boucicaut fu un famoso cavaliere medievale. Cresciuto a corte come compagno del futuro re Carlo VI, maresciallo di Francia all’età di 26 anni, fu catturato prima con le forze crociate francesi a Nicopoli nel 1396, poi nel 1415 nuovamente ad Agincourt. Divenne governatore di Genova, fondò un Ordine per la protezione delle donne e fu anche poeta.
Uomo molto pio (partecipava alla messa due volte al giorno), commissionò il Libro delle Ore ad un Anonimo miniatore attivo a Parigi nel primo quarto del Quattrocento.
Il Libro delle Ore del maresciallo Boucicaut
Composto tra il 1405 e il 1408, il Libro delle Ore comprende 242 pagine di 27,4 cm x 19 cm con 44 miniature e rappresenta una testimonianza eccezionale dello stile gotico di Parigi. È conservato al Museo Jacquemart-André di Parigi.
I santi del Libro delle Ore
Tra le 44 miniature, sono presenti 27 raffigurazioni dei santi: molto interessanti i criteri di scelta dei santi.
- f9v: L’eremita Leonardo con due prigionieri.
- f11v: L’arcangelo Michele che combatte e vince il diavolo.
- f13v: Giovanni Battista .
- f15v: Giovanni Evangelista .
- f17v: Gli apostoli Pietro e Paolo.
- f18v: Giacomo il Maggiore .
- f19v: Il martirio di Stefano alla presenza di Saulo
- f20v: Il martirio di San Lorenzo sulla graticola.
- f21v: Martirio di San Sebastiano .
- f23v: San Giorgio che uccide il drago.
- f24v: Martirio di San Tommaso d’Aquino .
- f26v: Il Maresciallo e Antoinette de Turenne in preghiera davanti alla Beata Vergine.
- f28v: San Cristoforo .
- f29v: Il martirio di Pancrazio.
- f30v: Pietro Martire.
- f31v: San Dionigi di Parigi .
- f32v: Sant’Agostino .
- f33v: San Nicola che dà vita a tre ragazzi.
- f34v: San Martino di Tours condivide il suo mantello con un povero.
- f35v: Sant’Antonio Abate .
- f36v: Sant’Onorato .
- f37v: San Francesco riceve le stimmate .
- f38v: Il Maresciallo in preghiera davanti a Santa Caterina .
- f40v. Sante Caterina, Margherita , Marta , Cristina e Barbara .
- f41v: De heilige Maria Magdalena.
- f42v: Un angelo riceve le mani oranti di Santa Brigida .
- f43v: San Guglielmo di Gelone .
La scelta devozionale (e politica) dei santi
La scelta dei santi è collegata non solo alla devozione del maresciallo, ma soprattutto all’immagine che egli vuole costruire di sé. Una scelta essenzialmente politica, dunque.
Alcuni di questi santi sono scelti per un legame con la biografia del maresciallo.
La sua nascita a Tours spiega la scelta di san Martino, mentre santa Caterina gli è così cara da rappresentarsi in ginocchio davanti a lei, dopo la fondazione di un ospedale presso il santuario di Santa Caterina-de-Fierbois il 17 giugno 1406. Il maresciallo si era anche recato in pellegrinaggio presso la tomba della santa sul monte Sinai. A Tours era legato anche san Pancrazio, pregato, però, anche a Genova.
Fanno riferimento al suo governo di Genova i santi Lorenzo, Giorgio, Brigida e Agostino. Anche Pietro Martire e san Francesco possono essere dei riferimenti all’Italia.
La scelta di Giovanni Battista e l’Evangelista è collegata al nome del maresciallo, così come quella di sant’Antonio, legata al nome delle moglie, Antoinette di Turenne
I possedimenti meridionali di Antoinette di Turenne spiegano probabilmente la presenza di santo Stefano, considerato il fondatore di Aubazine, di San Giacomo il Maggiore, poiché il territorio di Turenne era un luogo di passaggio sulle vie di pellegrinaggio, di San Guglielmo e forse anche di Leonardo, a causa del santuario di Saint-Léonard-de-Noblat. Forse, però, Leonardo viene pregato in quanto patrono dei prigionieri: ecco perché nella miniatura sono raffigurati il maresciallo e Giovanni il Temerario che scongiurano il santo di concedere loro la liberazione dalla prigionia del sultano Bajazet dopo la battaglia di Nicopoli.
Altri santi sono scelti per ragioni politiche: san Denis e san Michele (come riferimento alla monarchia francese dei Valois), san Pietro e Paolo e san Sebastiano (per sottolineare la vicinanza di Boucicaut al papato).
Il maresciallo sceglie san Thomas Beckett per odio per gli inglesi, come Millard Meiss immagina? Più probabilmente Il santo è incluso nei suffragi per aver istituito l’Ufficio delle Sette Gioie della Vergine, presente nei fogli successivi. Tale ufficio offre l’opportunità di raffigurare i due sposi in preghiera davanti Vergine dell’Immacolata Concezione.
Cari Nordenfalk vede nella presenza di Sant’Onorato un ricordo della conquista delle isole di Lérins nel 1400 da parte dei genovesi. Guyot de Villeneuve identifica un riferimento al carmelitano Honoré Durand, confessore del maresciallo, forse riprodotto in miniatura.
La scelta di san Cristoforo, patrono dei viaggiatori
Anche san Cristoforo è incluso in questa scelta: Come sostiene Chatelet: “Le grand voyageur que fut le maréchal ne pouvait manquer d’avoir une dévotion particulière pour saint Christophe”. E, allora, eccola qui la raffigurazione di san Cristoforo, bellissima!
E’ notte: mille sono le stelle in cielo, l’eremita, davanti alla sua capanna, tiene in mano la lampada ed illumina il percorso del santo. Il miniaturista è attento al paesaggio: cerca di rendere sia la difficoltà dell’impresa (le rive alte e rocciose) sia la bellezza del paesaggio (le piante verdi, dai fiori gialli). Due alberi, in primo piano, sono curiosamente tagliati. Il santo si muove nel passaggio in modo agile: i suoi piedi sono quasi danzanti. Completamente ricoperto dal mantello, si volta verso il Bambino con veste, aureola e globo del mondo dorati: Cristo ci benedice con la mano sinistra.
Bibliografia
- Albert Châtelet, L’âge d’or du manuscrit à peintures en France au temps de Charles VI et Les Heures du Maréchal Boucicaut Recensione
- Pagine wikipedia Livre d’heures de Jean de Boucicaut Getijdenboek van maarschalk Boucicaut
- Chatelet Albert, Les Heures du Maréchal de Boucicaut. In: Comptes rendus des séances de l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, 137e année, N. 2, 1993. pp. 505-517