Inghilterra – Isola di Wight, Saint Peter a Shorwell è una chiesa di origine medievale famosa per il grande affresco di san Cristoforo che contiene due chicche: la rappresentazione della sua vita prima e dopo il traghettamento e la raffigurazione di un tratto di mare, il Solent (il canale a sud della costa inglese, fra l’Hampshire e l’Isola di Wight), pieno di navi. C’è un richiamo alla Battaglia di Solent combattuta a metà del XVI secolo fra Inglesi e Francesi? o il ricordo della nave gioiello di Enrico VIII, la Mary Rose, affondata durante la battaglia? Oppure un generico richiamo al san Cristoforo come protettore dlle navi che attraversano il mare (o dell’Isola sempre in balia di invasioni da sud o da nord)?
Ma partiamo dalla vita di san Cristoforo.
San Cristoforo prima, dopo e durante il traghettamento
Il grandioso affresco secentesco di un anonimo pittore rappresenta, dunqe, san Cristoforo, non solo nel momento iconico (il passaggio del fiume), ma anche negli altri episodi della sua vita. Sono davvero pochissime le rappresentazione delle scene della vita di san Cristoforo in Inghilterra.
L’affresco è stato riscoperto solo il secolo scorso: giaceva da secoli sotto una mano di pittura, realizzata probabilmente nel periodo di maggiore ostilità protestante nei confronti di santi come il nostro san Cristoforo.
Leggiamo l’affresco da sinistra in alto:
A cavallo con il diavolo [su una riva]
In alto a sinistra, il diavolo, con corona, orecchie a punta e un cavallo dall’aspetto appunto diabolico, cavalca insieme a Reprobo (il nome vero di san Cristoforo, prima di diventare cristiano, secondo la Leggenda Aurea). Viene qui rappresentato il momento in cui Reprobo si mette al servizio del diavolo perché pensa che sia il più potente al mondo.
Addio al diavolo! [su una riva]
In basso a sinistra, Reprobo ha capito che dice addio al diavolo che ha paura del crocifisso. Non gli resta che mettersi alla ricerca di Cristo, il signore più potente. Ha già in mano il bastone fiorito, anche se nella Leggenda il bastone fiorisce solo dopo il riconoscimento. Reprobo è vestito con tunica corta e scarpe a punta.
L’eremita con la lanterna [sull’altra riva]
A destra, lontano dalla riva, l’eremita, sulla soglia della sua capanna, illumina con la sua lanterna il percorso di Cristoforo.
Un san Cristoforo (San Sebastiano) e un re con una freccia nell’occhio [sull’altra riva]
Appena sotto di lui, ancora più a destra sono raffigurati il re Dagno, con la corona e un uomo con una spada e lunghe scarpe a punta. Un freccia, fra le moltissime scoccate dai due arcieri, colpisce il re nel volto. Sono frecce che dovrebbero uccidere il santo, che, legato ad un albero, è trafitto ma ancora vivo; esattamente come san Sebastiano, qui richiamato.
Cristoforo, il Bambino e un braccio di mare [in mezzo al mare]
San Cristoforo, con una bella veste decorata con occhi di pavone ed in mano un bastone fiorito, attraversa il fiume. Ha i capelli lunghi e la fascia sulla testa.
Il Bambino, sulla spalla destra, tiene un cartiglio con la scritta: Ego sum alpha et o[mega], Sono l’alfa e l’omega.
Fra i piedi nudi del santo, è raffigurata un’abbondante fauna marina, forse con significati simbolici (i tre pesci rappresentano la Trinità? Il pesce grande mangia quello piccolo secondo il proverbio citato anche da Shakespeare? il pescatore è il diavolo che pesca le anime?).
Molto belle e dettagliate le immagini di navi che galleggiano. E proprio queste navi ci fanno ipotzzare che qui sia raffigurato un tratto di mare, probabilmente, appunto, il Solent. E allora scopriamo un’altra funzione del santo che, in mezzo al mare, proteggeva l’isola anche dalle frequenti invasioni dal nord e dal sud.
Le navi, la battaglia di Solent e san Cristoforo che protegge dalle invasioni
Non è frequente la raffigurazioni di navi tra i piedi di san Cristoforo. Ci viene il dubbio che queste navi vogliano richiamare alla mente dei fedeli qualcosa di specifico. E se fossero un’allusione alla Battaglia di Solent?
La battaglia del Solent ebbe luogo il 18 e 19 luglio 1545 nel quadro delle Guerre Italiane del Rinascimento: combattuta da Francesco I di Francia ed Enrico VIII d’Inghilterra, lo scontro è memorabile per l’inusitato affondamento della Mary Rose, una famosa caracca da battaglia inglese, fiore all’occhiello della flotta inglese.
Se è presente qui questo riferimento allora cadono del tutto le datazioni dell’affresco date dagli storici come Collier (XIV secolo), Cox (1470) e Marshall (1440): tra l’altro, per ragioni di stile, l’affresco era già stato datato XVI secolo dall’esperta di san Cristoforo medievali in Gran Bretagna, Eleonor Pridgeton.
Ma, se il richiamo alla battaglia è solo una suggestione, è evidente qui un’indicazione di san Cristoforo come protettore delle navi che attraversano il mare e forse anche dell’Isola di Wight sempre in balia di invasioni da sud, attraverso la Manica, o da nord, attraverso il Solent.
Bibliografia
- Blog Medieval Wall Painting in the English Parish Church
- ELLIE PRIDGEON, NATIONAL AND INTERNATIONAL TRENDS IN HAMPSHIRE CHURCHES: A CHRONOLOGY OF ST CHRISTOPHER WALL PAINTING (c.1240 TO c.1530), Hampshire Studies 2013,
- Eleanor Elizabeth Pridgeon, Saint Christopher Wall Paintings in English and Welsh Churches c.1250-c.1500, Leicester, 2008
- pagina wikipedia Mary Rose, Battaglia di Solent