Il legame fra san Cristoforo e Albino è importante. All’inizio della val Seriana, Albino è un paese attraversato non solo dal Serio, ma anche da altri numerosi corsi d’acqua (i più importanti sono Lujo, Albina, Rovaro). Il santo traghettatore era sempre invocato.
Senza dubbio, san Cristoforo venne qui associato anche alla protezione dalla peste: per questo è raffigurato insieme a san Sebastiano, san Rocco e sant’Antonio
Nella chiesa di san Giuliano
Gli affreschi nella sacrestia
Testimonianze di questo legami sono presenti nella Chiesa di san Giuliano. In primis nella sacrestia si trovano frammenti degli affreschi di Antonio Marinoni che raffigura il momento del martirio del santo, iconografia non tanto diffusa (ma anche ad Alzano Lombardo si trova il Martirio di san Cristoforo di Antonio Piazzetta).
Un uomo tiene sollevata una spada con cui ha già colpito il collo del santo. Due rivoli di sangue, infatti, cadono a terra. Un soldato assiste alla scena.
Più defilato sta il re Dagno, colpito da una freccia. Prima della decapitazione, infatti, i soldati hanno cercato di trafiggerlo tramite le loro saette; ma una freccia ha cambiato direzione ed ha colpito il re nell’occhio. Se vuoi sapere come finisce questa ferita, leggi qui.
La pala del Cavagna dalla chiesa di san Rocco
In un altare della navata sinistra, troviamo oggi la pala del Cavagna, già nella Chiesa di san Rocco ad Albino. La pala è del Cavagna. Anche qui il nostro si trova con san Rocco e san Sebastiano.
Alla Pinacoteca ambrosiana, Vivarini da Venezia, dipinge per Albino
Oggi alla Pinacoteca ambrosiana di Milano è custodito il capolavoro che Bartolomeo Vivarini aveva dipinto nel 1486 per la chiesa di Albino, il Polittico di san Cristoforo (detto anche Polittico Melzi d’Eril). Il polittico è giunto alla Pinacoteca Ambrosiana nel 1923. Vi sono raffigurati la Madonna con il Bambino fra san Bernardo e san Bernardino e, nella parte inferiore, i tre santi contro la peste San Sebastiano, san Rocco e, al centro, il nostro san Cristoforo. Che Vivarini, nella sua bottega veneziana, abbia realizzato il polittico in occasione di una delle tante pestilenze che hanno afflitto Albino?
San Cristoforo indossa una gonnella azzurra, corta, ricca di pieghe e chiusa da una fila di bottoni. La gonnella è stretta in vita da una grossa fusciacca gialla. Sopra la gonnella porta una mantellina corta di color rosso, che tiene legata al collo. Si appoggia ad un bastone fiorito con palma e datteri. I suoi piedi sono immersi nelle acque del Serio: sullo sfondo, probabilmente, la chiesa di Albino.
Il Bambino indossa una veste corta, color verde, legata in vita da un cordone; inoltre sopra di essa porta una mantellina rossa che svolazza. Stringe con la mano destra un ciuffo di capelli del santo e con la mano sinistra il globo del mondo,
A Vill’Alta
Anche nella frazione di Vall’Alta, viene custodita dal 1597 la tela di Enea Salmeggia in cui san Cristoforo compare con Sant’Antonio e san Sebastiano.
Bibliografia
- Orietta Pinessi, Con Gesù in spalla . Le rappresentazioni di san Cristoforo in Val Seriana
- Arte moda archive, a cura dell’Università di Bergamo
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