San Cristoforo che fa riposare il Bambino

Davvero particolare la scultura di san Cristoforo davanti al Santuario Herrgottsruh (che, tradotto dal tedesco, suona Il riposo del Signore Dio) di Friedberg in Baviera. Decisamente diverso dall’immagine tradizionale del san Cristoforo germanico.

San Cristoforo sostiene il bambino che ha già appoggiato per terra
Othmar Winkler – San Cristoforo – Santuario Herrgottsruh a Friedberg – Baviera (Germania) – 1965

Il santo sta uscendo con grande fatica dal torrente: ha ormai attraversato il fiume e appoggia il bambino cullandolo per terra, a riva. Si appoggia con la mano sinistra ad un bastone ben piantato a riva.

Perché questa strana iconografia del santo?

La scultura fu realizzata da Othmar Winkler, intorno al 1965, ed acquistata dall’imprenditore Hans Haibel per i locali della fabbrica Friedberg della Goetze AG. Venne solo in seguito posto in questo spiazzo fra il cimitero e il Santuario di Friedberg. è un altro san Cristoforo contemporaneo, posto in un cimitero (e della funzione di san Cristoforo accompagnatore delle anime nell’aldilà abbiamo già parlato qui)

Othmar Winkler

Nato a Brunico nel 1907 e morto a Trento nel 1999, fu un grande scultore sudtirolese. Studiò ad Ortisei, poi ad Asti e a Roma.

Othmar Winkler, San Cristoforo e il duce

Nel 1931, in occasione della sua prima mostra di scultura presso il Circolo della stampa estera di Roma, incontrò Benito Mussolini. Impressionato dalle sue opere, il duce acquistò privatamente per 4.000 lire un’opera riguardante “San Cristoforo”. Pur avendola cercata, non sono riuscita a trovarne una riproduzione. Immagino che fosse una raffigurazione piuttosto tradizionale del santo

Questo acquisto fu l’inizio della collaborazione con il regime fascista.

Negli anni trenta e quaranta, l’artista realizzò sculture in legno, quasi esclusivamente di arte sacra: notevoli soprattutto le sue Via crucis.

Un nuova religiosità

Ma la guerra, con i suoi orrori, fece maturare in Othmar una decisa svolta politica, ma anche nella produzione, insieme a un nuovo approccio all’arte sacra. Come sostiene Stefano Zanella, nella sua produzione, non c’è abbandono a facili soluzioni consolatorie e nemmeno una visione tutta intimista dell’esperienza religiosa. Le sue opere di arte sacra sono un netto segno di discontinuità nella routine della committenza religiosa, con una sensibilità precorritrice che l’artista autentico possiede, con inquietudini e domande che la Chiesa affronterà solo un decennio dopo, col Concilio Vaticano II. Ecco, allora, che la contemporaneità penetrò nell’arte sacra, portando l’autore a soluzioni ardite.

Via Crucis con immagini del contemporaneo
Othmar Winkler – Via Crucis – Chiesa di Maria Bambina a Trento – 1954

Dopo la guerra a Trento (dove si trasferì fino alla morte), si dedicò prevalentemente ad opere d’arte profana in bronzo.

San Cristoforo al Museo Diocesano Tridentino

Al Museo diocesano Tridentino è presente una piccola opera in bronzo, che potrebbe essere il bozzetto della scultura bavarese.

San Cristoforo sostiene il bambino che ha già appoggiato per terra
Othmar Winkler – San Cristoforo – Museo Diocesano Tridentino

Un santo affaticato ma gentile, delicato. Un Bambino come tutti i bambini del mondo. Un Bambino che riposa sulla riva, portato in salvo da un uomo. Nessuna aureola, ma non per questo una visione laicista del santo.

Bibliografia