Bernardino Luini, il Raffaello lombardo, e san Cristoforo
Bernardino Luini, pittore del Rinascimento Lombardo, dipinge almeno tre grandi San Cristoforo (Pavia, Como, Saronno), come santo dei pellegrini, ma anche come protettore dalla peste.
Bernardino Luini, pittore del Rinascimento Lombardo, dipinge almeno tre grandi San Cristoforo (Pavia, Como, Saronno), come santo dei pellegrini, ma anche come protettore dalla peste.
A Beinette fra XV e XVI secolo la devozione per san Cristoforo fu importante, tanto che divenne patrono della città. Ma dal XVIII secolo, qui come altrove, fu dimenticato.
Le raffigurazioni di san Cristoforo tra Monviso e Torino (Crissolo, Barge, Saluzzo, Villafranca Piemonte, Piobesi Torinese), seguendo il corso del Po, ci fanno ricostruire la storia della sua devozione nel corso di ameno cinque secoli. dal XV al XX.
Al Borgo Medievale di Torino, si sceglie san Cristoforo (e l’homo selvaticus) per rappresentare il XV secolo, il modello è a Verzuolo. e il suo elegantissimo san Cristoforo (con fibbia, cintura, mantello, veste: le più preziose).
A Venezia, la chiesa della Madonna dell’Orto è in verità san Cristoforo, accanto alla Scuola dei Mercanti. E una strana connessione con Ercole…
A Verona, dal XIII secolo, san Cristoforo è uno dei santi protettori della città. Per questo sono presenti moltissime attestazioni, a partire dalla Basilica di san Zeno Maggiore.
In Val d’Ega, su un capitello contro la peste, è dipinto anche san Cristoforo. Un mugnaio alle spalle del santo ricorda che il santo protegge facchini e uomini di fatica,. Ma forse è anche un richiamo al dio celtico ligure Lugh.
San Cristoforo è uno dei tre santi dell’immagine miracolosa nel Santuario della Beata Vergine della Salute ad Abano Terme. Che san Cristoforo sostituisca il dio veneto Aponus?
Un capolavoro giovani di Mantegna, il Martirio e il Trasporto di san Cristoforo della Cappella Ovetari a Padova: fra misticismo archeologico, perfetta prospettiva, personaggi unici e colori veneti.
Nella Cappella Ovetari a Padova, vari artisti lavorano alle vite di san Cristoforo. Fra essi un giovanissimo Andrea Mantegna.
Cesare da Sesto nel 1523 dipinse un polittico per l’Oratorio di san Rocco a Milano. Un giovane agile san Cristoforo corre, contro la peste
A Tremosine, san Cristoforo sulla parete dell’antica pieve ci fa parlare del suo legame con il gigante della montagna italico e con Ercole.
Sul monumento funebre di Bernabò Visconti, anche san Cristoforo assiste ad un’ipocrita cerimonia funebre.
Al Catello Sforzesco è custodito un polittico di Francesco de Tatti (1517), con, fra gli altri, un San Cristoforo che corre! Ma anche a Venegono il Tatti ha lasciato un san Cristoforo.