San Cristoforo a Venezia? San Cristoforo è Venezia!
- San Cristoforo a Venezia? San Cristoforo è Venezia!
- Storia di san Cristoforo a Venezia
- La reliquia di san Cristoforo a Venezia
- Gli Umiliati e la Congregazione di san Cristoforo a Venezia
- San Cristoforo protegge la pace fra Venezia e Milano
- L’espansione politica (e religiosa) di Venezia (e di san Cristoforo)
- XVII e XVIII secolo: la devozione a san Cristoforo scema
- Un’altra storia per san Cristoforo e per Venezia
- San Cristoforo e i grandi pittori veneziani
- Stefano Veneziano (1385)
- Michele da Rodi (1444)
- La bottega Vivarini (seconda metà XV – inizio XVI secolo)
- La bottega Bellini (seconda metà XV – inizio XVI secolo)
- Cima da Conegliano (1504-1518)
- Tiziano Vecellio (1523)
- Pordenone (1527)
- Jacopo da Bassano (1550)
- Due san Cristoforo dipinti (o almeno progettati) da Tintoretto (1575-1578)
- Adam Elsheimer (1599)
- San Cristoforo è Venezia
- In quale sestriere di Venezia trovo San Cristoforo?
- San Cristoforo veneziani in giro per il mondo
- Bibliografia
- sul canale youtube sullespalledisancristoforo
- Ancora grazie a tutti gli amici veneziani di san Cristoforo, in particolare a Debora Gusson, Riccardo Rigoni Roiter, Cristina Giacomazzo, Silvana Petrin, Franca Mulazzani!
Storia di san Cristoforo a Venezia
La reliquia di san Cristoforo a Venezia
Ci informa Stefano Borsi, grande esperto di san Cristoforo, che tra XII e XIII secolo la chiesa di San Marco a Venezia venne dotata di una reliquia di san Cristoforo, un presunto frammento della falange. Questa è la prima attestazione della diffusione della devozione di san Cristoforo a Venezia. Per una città sulla laguna, l’attraversamento del mare era essenziale. E il santo, dunque, proteggeva soprattutto coloro che vivevano di commercio.
Senza dubbio, molta importanza aveva anche il fatto che il santo era di origine orientale e oggetto di devozione del mondo bizantino, con cui Venezia tenne una relazione stretta e continua attraverso i secoli.
Gli Umiliati e la Congregazione di san Cristoforo a Venezia
A dare impulso definitivo alla devozione fu il padre generale degli Umiliati, Tiberio de’ Tiberi da Parma, che, nel 1355, acquistò un terreno paludoso e acquitrinoso nel sestriere di Cannaregio per fondare un monastero che dedicò appunto a San Cristoforo. Fece costruire anche la chiesa di San Cristoforo (oggi chiamata Madonna dell’Orto).
Tre anni dopo un gruppo di mercanti veneziani chiese agli Umiliati di unirsi in una Scuola e di costruire un proprio edificio accanto alla Chiesa, poi ricostruito alla fine del XVI secolo.
San Cristoforo protegge la pace fra Venezia e Milano
E proprio di fronte alla Madonna dell’Orto, c’era un’isola che si chiamava Isola di San Cristoforo, su cui risiedevano gli eremitani Agostiniani. Sull’isola, nella chiesa di san Cristoforo della pace (costruita per celebrare la pace fra Milano e Venezia nel 1454), era sepolto il beato Grazia. Ora quest’isola non c’è più, perché dal 1834 è stata interrata e unita all’isola dei morti di San Michele, sede attuale del cimitero di Venezia. Rimane una cappella dedicata a san Cristoforo.
L’espansione politica (e religiosa) di Venezia (e di san Cristoforo)
All’apice della sua potenza all’inizio del XVI secolo, Venezia controllava (e diffondeva la devozione ai suoi santi, fra cui il nostro) i territori interni fino al Cadore e al Lago di Garda, al fiume Adda, Ravenna, gran parte delle coste dell’Adriatico, molte delle isole dell’Egeo, inclusa Creta. Ed ecco perché troviamo san Cristoforo veneziani ad Alzano Lombardo (BG), sulle sponde del Lago di Garda, in Istria e in Dalmazia, a Corfù.
Nel XVI secolo, inoltre, a seguito delle avvenute conquiste, per un più capillare controllo sul territorio e grazie ad elargizioni statali, molti membri della nobiltà costruirono le grandi ville venete, il cui punto più alto fu raggiunto dalle ville palladiane. Anche sui colli Euganei, troviamo attestazione della devozione a san Cristoforo proprio fra XV e XVI secolo.
XVII e XVIII secolo: la devozione a san Cristoforo scema
Sebbene Venezia mantenesse un atteggiamento piuttosto autonomo dal papato, gli effetti del Concilio di Trento e della Riforma su san Cristoforo si sentirono anche qui e la devozione al santo scemò progressivamente, pur mantenendosi viva soprattutto nei luoghi più periferici dell’amplissimo territorio veneziano, come, ad esempio, nelle vallate del Veneto e in Friuli.
Un’altra storia per san Cristoforo e per Venezia
E poi comincia un’altra storia per san Cristoforo, ma anche per Venezia, che raggiunge l’apice del suo splendore nel XVIII secolo e con il trattato di Campoformio del 1797 perde definitivamente la sua autonomia.
San Cristoforo e i grandi pittori veneziani
Ripercorriamo la storia della devozione al santo attraverso l’opera dei grandi artisti veneziani che hanno dipinto il nostro santo.
Stefano Veneziano (1385)
Alla Madonna dell’Orto un polittico dipinto da Stefano Veneziano abbelliva la sede della Scuola dei Fornari, anch’essa sotto la protezione del santo. Nell’Ottocento il polittico fu smembrato. la Madonna col Bambino, s. Martino e s. Biagio finirono a sostituire tavole rovinate del polittico della Vergine oggi a san Zaccaria (insieme ad altre opere dei Antonio Vivarini e Giovanni d’Alemagna). Il meraviglioso san Cristoforo, invece, finì al Museo Correr, dove può essere visto ancora oggi.
Il Bambino, preziosamente vestito, tutto piegato sul santo, tiene il piccolo per il piedino e con l’altra mano stringe il suo bastone fiorito a datteri (ben visibili). Particolare interessante: il Bambino gioca con i datteri del bastone di Cristoforo! Fra i suoi piedi, una ricca fauna marina.
Michele da Rodi (1444)
Vero, non è un poeta, ma è l’autore di una manoscritto nautico precedente al 1444. Compare una grande immagine di san Cristoforo, unico soggetto religioso in una miscellanea tecnico-geografica.
La bottega Vivarini (seconda metà XV – inizio XVI secolo)
Scrivo cento, mi piacciono le iperboli. Ma se non furono cento, certamente furono moltissimi i san Cristoforo che uscirono dalla bottega dei Vivarini. I nostri santi traghettatori uscirono dalla bottega Vivarini a Venezia e riempirono l’Adriatico del XV secolo. I san Cristoforo di Antonio sono piuttosto tradizionali: su fondo oro, con caratteri tardogotici; più moderni quelli del fratello Bartolomeo. Protorinascimentale il san Cristoforo di Alvise a Cherso.
- Antonio Vivarini, Madonna con il Bambino in trono con santi, 1440, oggi Museo della Basilica Eufrasiana, Porec – Parenzo (Croazia)
- Antonio Vivarini, Polittico di sant’Antonio Abate, 1464, oggi alle Gallerie Pontificie (Roma)
- Bartolomeo Vivarini, Polittico con Vergine e Ascensione, 1485, oggi a Houston
- Bartolomeo Vivarini, Polittico di san Rocco, 1486, alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano
- Alvise Vivarini, La Madonna protettrice con San Sebastiano, Santa Caterina, San Cristoforo, santi Cosma e Damiano, oggi al Municipio di Cherso (Croazia)
La bottega Bellini (seconda metà XV – inizio XVI secolo)
I Bellini furono una bottega di pittori molto importanti. In particolare, Giovanni, il Giambellino, divenne addirittura il pittore ufficiale della Serenissima, influenzando moltissimi artisti. Ha lasciato a Venezia, in due chiese molto vicine, due meravigliosi san Cristoforo.
- Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo (san Zanipolo): Pala di san Vincenzo Ferrer – 1464-1470
- Chiesa di san Giovanni Crisostomo: Pala con San Ludovico di Tolosa, San Gerolamo e san Cristoforo – 1513
Cima da Conegliano (1504-1518)
Cima da Conegliano fu capace di portare la cultura artistica veneziana nel retroterra veneto, con un stile pittorico improntato ad un raffinato classicismo, evidente nelle due raffigurazioni che conosciamo di san Cristoforo. L’una del 1504-06: San Cristoforo con san Pietro è nelle mani di un collezionista privato. L’altra (1517-8), il san Cristoforo di chiarissima ispirazione vivariniana, è nel catalogo della Galleria dell’Accademia, ma attualmente non è in mostra: è possibile, però, vederne una copia ottocentesca nella chiesa della Madonna dell’Orto.
Tiziano Vecellio (1523)
Il San Cristoforo di Tiziano del Palazzo Ducale si muove: attraversa le acque della laguna, la sua muscolatura delle braccia è poderosa e anche quella delle gambe è messa in evidenza proprio dalla mancanza di abiti.
Pordenone (1527)
Illusionistica la scena che allestisce Pordenone nella chiesa di san Rocco a Venezia. Un san Martino e un san Cristoforo che sembrano correre verso di noi tra due ali di folla. Lo scorcio è ardito e la raffigurazione plastica, elementi che caratterizzano tutta l’opera del pittore. Non è l’unica volta che Pordenone si cimenta nella raffigurazione del santo, molto amato a Venezia, ma anche in Friuli Venezia Giulia.
Jacopo da Bassano (1550)
All’interno della chiesa (scomparsa) dell‘isola di san Cristoforo della pace (scomparsa), molte opere importanti, fra cui anche il famoso San Cristoforo di Jacopo Bassano, ora finito al Museo di Belle Arti di Cuba.
Due san Cristoforo dipinti (o almeno progettati) da Tintoretto (1575-1578)
La Confraternita dei Mercanti commissiona alla bottega di Tintoretto un dipinto di san Cristoforo, Madonna e san Cristoforo (oggi ad Alzano Lombardo). Il quadro viene dipinto, ma probabilmente è stato solo ideato dal maestro e realizzato dalla bottega.
Lo stesso discorso vale per l’enorme tela, la Gloria del Paradiso, realizzata per la Sala del Maggior consiglio di Palazzo ducale di Venezia, ideata dal pittore, ma forse non materialmente dipinta da Jacopo.
Adam Elsheimer (1599)
Adam Elsheimer, un pittore tedesco del XVII secolo, passò in Italia e lavorò sia a Venezia, sia a Roma. Fra il 1598 e il 1599, dopo aver conosciuto e studiato l’opera del Tintoretto, dipinse il suo san Cristoforo che riprende la postura del san Cristoforo di Tintoretto ad Alzano Lombardo e l’uso della luce dall’intera produzione del veneziano.
San Cristoforo è Venezia
Quanti san Cristoforo dipinti da pittori veneziani! Certo, il santo era molto amato da fedeli e committenti. Tra l’altro, la sua forma permetteva agli artisti di confrontarsi con in tema del gigante, dell’uomo dalla corporatura assai robusta.
Ma forse si può ancora ampliare il discorso ad indagare i legami simbolici fra il santo e Venezia. Da un certo punto di vista, San Cristoforo stesso è il simbolo di Venezia che trasporta sulle sue spalle il mondo: si propone, infatti, come la guida del mondo intero, così come ci spiega benissimo Sergio De Rossi nel suo blog (purtroppo al momento non più disponibile).
Il compito di San Cristoforo-Venezia è gravoso, ma è affidato alla Serenissima da Dio stesso. Come San Cristoforo, anche Venezia è cristofora, porta Cristo: è un baluardo contro i turchi, gli infedeli.
Si può anche aggiungere che il santo trasporta Cristo anche perché trasporta i pellegrini: da Venezia partivano molte navi che poi arrivavano fino in Terra Santa.
Infine, possiamo concludere che San Cristoforo è il simbolo del veneziano, esploratore e navigatore avveduto, capace di fare affari, ma anche di andare lontano: il perfetto mercante veneziano.
In quale sestriere di Venezia trovo San Cristoforo?
Cannaregio
- Chiesa della Madonna dell’Orto
- Scuola dei Mercanti – Statua sopra la porta d’ingresso verso la fondamenta
- Chiesa di san Giacomo di Rialto (San Giacométo) – Stendardo (grazie alla segnalazione di Silvana Petrin e le indicazioni di Debora Gusson)
Castello
- Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone – San Giorgio degli Schiavoni (grazie alla segnalazione di Silvana Petrin e Franca Mulazzani)
- Chiesa di san Francesco della Vigna – Affresco 1685 – (grazie alla segnalazione di Silvana Petrin)
Dorsoduro
- Calle di san Cristoforo – Statua di san Cristoforo
- Chiesa di Gesù Maria e Giuseppe in vulgo le Romite – Paliotto dell’altare minore di sinistra – (su segnalazione di Cristina Giacomazzo)
- Ex-Chiesa di santa Maria della Carità – Bassorilievo
San Marco
- Ponte, Fondamenta e capitello di san Cristoforo, in Calle de la Fenice
- Basilica di san Marco – statua sulla facciata laterale sinistra
- Basilica di san Marco – mosaico sulla facciata laterale destra
- Chiesa di san Samuele – affresco (grazie alla segnalazione di Silvana Petrin)
- Museo Correr
- Museo Correr – Biblioteca
- Palazzo Ducale
- Sala del maggior consiglio – Tintoretto, Gloria del Paradiso
- Scala verso l’appartamento del doge – Tiziano
- Raccolta – Vergine col Bambino tra i santi Cristoforo e Onofrio
- Raccolta – Capitello con san Cristoforo – sec. XVIII (grazie alla segnalazione di Cristina Giacomazzo)
- Scuola grande di san Teodoro – Aliense, Martirio di San Cristoforo (grazie alla segnalazione di Silvana Petrin)
San Polo
- Chiesa di santa Maria dei Frari – Formella
- Chiesa di san Rocco – Pordenone, San Cristoforo e san Martino
- Scoletta dei calegheri – Biblioteca di san Tomà – Affresco (grazie alla segnalazione di Debora Gusson e Silvana Petrin)
Nelle isole della Laguna
- Isola di san Giorgio Maggiore: Fondazione Giorgio Cini
- Torcello: Museo di Torcello
- San Cristoforo, Francesco De’ Franceschi, Olio su tavola 1463-1468 (grazie alla segnalazione di Silvana Petrin)
- Isola di san Michele
- Chiesa di san Cristoforo: Giovanni Bellini, San Cristoforo (copia in mosaico del Polittico Ferrer)
- Campo XX: Grande scultura raffigurante san Cristoforo
Un san Cristoforo selvatico?
A Dorsoduro, presso Campo San Pantalon, sulle fondamenta compare una strana pietra, un troglodita peloso con clava in mano. è un riferimento a Ercole? E un Homo Selvaticus? Allude a San Cristoforo?
San Cristoforo veneziani in giro per il mondo
- a ROMA: Antonio Vivarini
- a MILANO: Bartolomeo Vivarini
- a CUBA: Jacopo Bassano
- ad ALZANO LOMBARDO: Tintoretto
Bibliografia
- Stefano Borsi, Storia di san Cristoforo. Origini e diffusione di un culto tra mito e realtà, Libria 2017
- blog su Tiberio dei Tiberi da Parma 21.1.1317. Il generale degli Umiliati
- pagina Wikipedia Madonna dell’Orto,
- su Adam Elsheimer: hermitagemuseum.org, Royal collection trust, aboutartonline
- Sul troglodita peloso: un bel documentario sulle pietre di Venezia
- blog #unacuriositàvenezianapervolta: Una Madonna in Orto
sul canale youtube sullespalledisancristoforo
Ho parlato di alcuni di questi san Cristoforo nel canale youtube in una puntata su san Cristoforo della pace e sul San Cristoforo di Jacopo Bassano e in una bellissima chiacchierata con Debora Gusson e Riccardo Rigoni Roiter, nonché in un video dedicato ai san Cristoforo (di Tiziano e Tintoretto) presenti a Palazzo Ducale a Venezia, Anche al San Cristoforo di Adam Elsheimer ho dedicato un video.
Sto preparando anche una serie di shorts sui san Cristoforo che ho visto con i miei occhi a Venezia. Per ora, a san Marco, a san Giorgio degli Schiavoni, a san Giovanni e Paolo,