- Cranach e san Cristoforo cattolici e protestanti
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Il San Cristoforo tipo di Cranach
- San Cristoforo e i quattordici santi ausiliatori
- San Cristoforo in chiaroscuro
- San Cristoforo e santa Caterina
- Un san Cristoforo e un Bambino per i duchi di Sassonia
- San Cristoforo in Liechtenstein
- Era un notte buia (e tempestosa)
- Sirene e pesci siluro per un san Cristoforo colossale
- E ancora san Cristoforo di Cranach
- Le borse di san Cristoforo
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Il San Cristoforo tipo di Cranach
- I san Cristoforo di Cranach (1505-1545)
- Bibliografia
Cranach e san Cristoforo cattolici e protestanti
Alla bottega dei Cranach padre e figlio furono commissionate moltissime immagini di san Cristoforo. La raffigurazione del santo accompagnò, in particolare, Lucas Cranach il Vecchio per tutta la vita, anche quando entrò in contatto con Lutero e con il protestantesimo, che fu ostile al culto dei santi (e in particolare alle pratiche più superstiziose, come quelle di affidarsi tramite lo sguardo alla protezione di san Cristoforo contro la morte improvvisa).
La mancanza di una grande discontinuità nella raffigurazione del santo si spiega alla luce della committenza mista che si rivolgeva all’artista: da una parte protestante (in particolare il principe elettore di Sassonia, Federico il Saggio), dall’altra cattolica (in particolare il cardinale Alberto di Brandeburgo).
Certamente, comunque, san Cristoforo continuò ad essere rappresentato anche dai protestanti: non più il santo taumaturgo, che protegge dalla morte improvvisa e dalla peste, ma un uomo che, a fatica, avanza nel fiume per assolvere il suo compito di portare Gesù. Insomma da ausiliatore a cristiano in cammino. Ma incominciamo a vedere le caratteristiche che accomunano i san Cristoforo raffigurati da Cranach.
Il San Cristoforo tipo di Cranach
Il santo è raffigurato con una corporatura piuttosto poderosa (solo talvolta risulta più snello). Ha capelli lunghi e barba incolta. Gira il capo verso il Bambino per guardarlo. Tiene fra le mani un ramo di un albero, che non fiorisce mai. Indossa una gonnella corta, che lascia in mostra ginocchia e polpacci. Indossa una cintura a cui sta appesa una borsa (in cui si vedono pani e pesce secco) e, in più casi, un lungo coltello.
Il Bambino sta a cavalcioni sul collo del santo: con la mano destra ci benedice, con la sinistra o afferra un ciuffo di capelli del santo, gesto di gusto popolaresco, o regge il globo crociato del mondo, gesto più tradizionale.
Il paesaggio comprende, ovviamente, il torrente che il santo attraversa: è presente anche l’eremita che, davanti alla sua capanna, illumina con la lanterna il cammino del santo. In lontananza, si vedono le montagne. Nell’acqua, animali mostruosi ostacolano il compito di Cristoforo.
Peculiare, invece, l’iconografia dei quattordici santi ausiliatori, in cui il nostro compare in un quadro corale.
San Cristoforo e i quattordici santi ausiliatori
A Torgau
La prima apparizione di san Cristoforo nelle opere di Luca Cranach risale al 1505. Sul retro di una tavola ora conservata nella chiesa evangelica di santa Maria a Torgau, il nostro dipinge i quattordici santi ausiliatori. La devozione a questi santi, uno per ciascuna necessità, sorta in Germania nel XIII secolo, si intensificò durante le epidemie degli anni 1346-49 e durò almeno fino al XVII secolo, ovviamente in area cattolica.
Al centro, il gigantesco san Cristoforo con il suo ramo (non ancora fiorito) e il bambino benedicente con il globo dorato del mondo sulla spalla sinistra. Sotto il mantello rosso, un’elegante veste dorata damascata.
Gli altri santi sono
- Maurizio o Ciriaco, con armatura e stendardo (contro le ossessioni diaboliche) ;
- Pantaleone, con entrambe le mani inchiodate alla testa (contro la consunzione);
- Biagio, con una candela accesa (protegge la gola);
- Giorgio con il drago (contro infezioni della pelle);
- Acacio con la corona di spine (contro l’emicrania);
- Eustachio con il cervo (contro pericoli del fuoco).
- Barbara (contro la febbre);
- Caterina (contro malattie della lingua);
- Vito con il gallo (contro epilessia);
- Erasmo con le viscere avvolte intorno allo spiedo (contro dolori addominali);
- Cipriano con il drago incatenato;
- Margherita con la cagnolina (contro i problemi del parto);
- Dionigi decapitato, che tiene la testa con entrambe le mani (contro i dolori alla testa).
Conosciamo almeno altre due raffigurazione del quattrodici ausiliatori per mano di Lucas Cranach.
a Londra
La prima tavola fu donata alla regina d’Inghilterra Elisabetta II. Era una predella di un altare domestico. San Cristoforo è posto al centro, con un colore simile a quello dello sfondo, probabilmente per mettere in evidenza il Bambino che porta sulle spalle (e infatti il santo quasi scompare, mentre il Bambino vestito di bianco svetta su tutti).
in Irlanda
La seconda tavola costituisce l’ala sinistra di un trittico. La figura del nostro santo è molto simile ad altre dipinte dal Cranach (Museo Thyssen-Bornemisza, National Gallery of Ireland, Keresztény Múzeum).
San Cristoforo in chiaroscuro
Lucas Cranach il Vecchio è anche l’incisore di una famosa xilografia in chiaroscuro che rappresenta il santo che porta il Bambino dall’altra parte del fiume.
Molto interessante, in questa scena raffigurata, la posizione della gamba di Cristoforo che deve fare proprio l’ultimo passo per portare il Bambino a riva. Il passo è faticosissimo: Cristoforo è costretto sd aggrapparsi con una mano a terra. Il Bambino è seduto comodamente sulla spalla del santo: ha un mantello svolazzante e, benedicendoci, sostiene Cristoforo nella faticosa traversata. Insomma, un santo che ha bisogno di aiuto, non più un santo che può aiutare, un ausiliatore. Un uomo, un vecchio. Bellissimo il paesaggio: la riva scoscesa che il santo ha lasciato (alle cui pendici si intravede l’eremita con la lanterna), le montagne che si vedono in lontananza, l’albero nodoso in primo piano (da cui sventolano gli stemmi del pittore), le nuvole di tutti i colori nel cielo.
Una curiosità: questa è stata considerata a lungo la prima xilografia in chiaroscuro. Lo dimostrerebbe la data del 1506 riportata sul alcune incisioni. Eppure lo stemma appeso all’albero ci racconta un’altra storia: fu concesso al pittore da Federico il Saggio nel 1509, dunque l’incisione è sicuramente posteriore (e così possiamo ridare a Hans Burgkmeir la paternità della tecnica).
Ti racconto la storia in modo simpatico.
San Cristoforo e santa Caterina
Fra il 1513 e il 1515, Cranach dipinse questo quadro: ‘San Cristoforo e santa Caterina’ .
Il santo barbuto porta il bambino nel torrente. Si appoggia ad un lungo bastone. In vita porta la borsa tipica del Cinquecento (di tela, con due sacchetti sulla parte anteriore per le monete, un’apertura circolare da cui esce il pesce secco, cibo del viaggiatore. E siccome viaggiare è pericoloso, alla cintura sta appeso il pugnale. La biancheria intima è di color rosato e la gonnella è scura, con ricchi bordi gialli damascati. Il Bambino, appoggiato in modo strano e sorretto da una mano del santo, ci benedice e tiene in mano il globo dorato del mondo. Tra gli alberi sullo sfondo sta l’eremita con in mano la lanterna.
Santa Caterina tiene in mano la spada con cui fu decapitata.
L’opera si trova oggi a Coburgo.
Un san Cristoforo e un Bambino per i duchi di Sassonia
Durante un viaggio nei Paesi Bassi, nel 1514 Cranach dipinge per i duchi di Sassonia un trittico, poi smembrato (e l’immagine centrale si è persa). A destra san Giorgio, a sinistra san Cristoforo: solito e strano contemporaneamente.
Intenso lo sguardo di san Cristoforo, mentre procede nel torrente appoggiandosi ad un ramo: avete notato che i rami di Cranach non sono mai fioriti? Che volesse mettere in evidenza più la fatica che la certezza dell’arrivo? In vita, legata alla cintura, una borsa da pellegrino: ma è vuota! Niente pesce, niente pane; niente spadina. come mai? Il vestito è un’unica gonnella, senza mantello né biancheria intima. Il suo colore è lo stesso del vestito del Bambino. Tutto stranamente ridotto a pochissimi colori. Il Bambino sta seduto con entrambi i piedini sulla spalla sinistra del santo e, per non cadere, si aggrappa stretto ai suoi capelli (gesto solito, soprattutto, però, nelle raffigurazioni più popolari del santo); con l’altra mano ci benedice.
Insomma, già visto, ma anche atmosfera molto diversa dal solito, direi.
Il quadro, della collezione Thyssen-Bornemisza, si trova in deposito presso il Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC).
Abbastanza simili, se non altro per la gonnella rossa dalle lunghe maniche e corta sopra le ginocchia, nonchè per il volto di Cristoforo, anche questi altri san Cristoforo di Lucas Cranach
San Cristoforo in Liechtenstein
Il santo, dipinto da Cranach fra il 1515 e il 1518, è nelle Collezioni del Principe del Lichtenstein.
Di interesse: lo strano vestito di Cristoforo (la biancheria intima che copriva tutto il corpo, dalle caviglie ai polsi, sembra bicolore: bianche i ‘pantaloni’, rosse le maniche; anche la gonnella piuttosto strana, aperta solo nella parte superiore), il gesto con cui il santo tiene il Bambino benedicente con in mano il globo, la borsa piena di cibo, il pugnale di cui si intravede l’impugnatura, l’eremita che attende Cristoforo.
Era un notte buia (e tempestosa)
Molto simili tra loro le due raffigurazioni ora a Detroit e a Jacksonville. La struttura del quadro presenta notevoli somiglianze: in particolare la posizione del Bambino, il rapporto fra i personaggi, la presenza dell’eremita e della sua capanna, il paesaggio montano sullo sfondo, la sirena nell’acqua. Pur essendo chiaramente la stessa raffigurazione e la stessa mano, nel quadro ora a Detroit c’è un maggiore equilibrio fra il paesaggio e la scena in primo piano, mentre nel dipinto a Jacksonville, tutto sembra più compresso.
In entrambi i quadri è notte, ma nel primo si tratta di una notte serena, nel secondo le nuvole occupano minacciosamente il cielo. L’abitudine di rappresentare la scena di notte potrebbe sembrare strana, visto che la Legenda Aurea non parla di questo particolare: è questo un retaggio di una versione precedente alla Legenda Aurea, la Vita a Passio Sancti Christophori Martyris, scritta da Walther di Spira nel 983.
Sirene e pesci siluro per un san Cristoforo colossale
Massiccio San Cristoforo dipinto fra il 1518 e il 1520 da Lucas Cranach. Il vestito del santo è scuro e pesantissimo; così anche il mantello del Bambino, decisamente sproporzionato. Una sirena sbuca dalle acque, vicino ad un pesce siluro (?) pericolosissimo. Una bella borsa in vita, un ramo gigantesco e non la solita spadina, ma una spadona, di cui si intravedono impugnatura e punta. Bellissimi il cielo, i cespugli (illuminati dalla lanterna dell’eremita) l’albero e le montagne là, sullo sfondo.
E ancora san Cristoforo di Cranach
E il santo torna ancora in altre raffigurazioni di Cranach.
Le borse di san Cristoforo
Una degli elementi che accomunano tutte le raffigurazioni del santo ad opera di Cranach è la presenza della borsa. Si tratta di una scarsella da cintura, cioè una borsa, agganciata alla cintura con una fibbia ed un anello di metallo che sosteneva una sacca di tessuto. Sulla parte esterna della scarsella spesso erano posti dei sacchetti che contenevano le monete.
Ma cosa portava un viaggiatore medievale nella sua scarsella? Prima di tutto pane (abbiamo visto che in Sudtirolo san Cristoforo porta anche i brezel!); poi, di solito, un pesce secco infilato su un bastone. A volte sono presenti anche altri cibi adatti ad una lunga conservazione o frutta fresca da consumare nel breve periodo.
I san Cristoforo di Cranach (1505-1545)
Tra i quattordici ausiliatori
- 1505-1508 Lucas Cranach il Vecchio – I quattordici Ausiliatori (recto ) di una tavola conservata nella chiesa evangelica di Santa Maria a Torgau
- 1515-1520 Luca Cranach il Vecchio – Sette dei 14 ausiliatori – St. Stephani Kirche, Aschersleben
- 1520-1525 Luca Cranach il Vecchio – i 14 ausiliatori – The Royal Collection, London
Portando il Bambino attraverso il fiume
- 1509 Lucas Cranach il vecchio – San Cristoforo – Xilografia -1509 – Rosenwald Collection
- 1513-1518 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo e santa Caterina – Veste Coburg Kunstsammlungen
- 1514 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
- 1515-1520 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – National Gallery of Ireland
- 1515-1520 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume –
Liechtenstein. The Princely Collections, Vaduz-Vienna - 1518-1520 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – Detroit Institute of Arts
- 1518-1520 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – Cummer Museum of Art & Gardens, Jacksonville
- 1518-1525 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – Keresztény Múzeum, Esztergom
- 1535-1545 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – Collezione privata
- 1535-1545 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – Collezione privata
San Cristoforo et al.
- 1513-1515 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo e santa Caterina – Veste Coburg Kunstsammlungen
- 1520 Lucas Cranach il Vecchio -Giovanni Battista, Erasmo, Cristoforo – Hessisches Landesmuseum Darmstadt
- 1540 Lucas Cranach il Vecchio – San Cristoforo trasporta Gesù Bambino al di là del fiume – Museum Royal Mint Jáchymov
Bibliografia
Il Cranach Digital Archive (cda) è un sito che raccoglie i dipinti e la documentazione relativa all’opera di Lucas Cranach il Vecchio e la sua bottega. Ho utilizzato le schede di lettura dell’opera e, quando non ho le ho trovate in Pubblico Dominio, vi ho ricavato le immagini, inserendole nel sito con relativi link e attribuzioni.