San Cristoforo protegge i viandanti della Val Maira
Il corso del Maira
Il Maira nasce sulle Alpi Cozie: le acque risorgive impetuose ed abbondanti scaturiscono direttamente dai piedi della montagna; dopo qualche chilometro si unisce al torrente che scende dal Colle del Maurin e prosegue quindi la sua corsa verso valle. Passa per Acceglio, Prazzo e la Val Maria. poi a Busca entra in pianura, passando anche per i comuni di Villafalletto e Vottignasco, Savigliano e Cavallermaggiore. dopo aver bagnato la città di Racconigi, si tuffa nel Po.

Perché san Cristoforo in Val Maira?
Lungo il corso del Maira troveremo molte raffigurazioni di san Cristoforo: e non ci stupisce. Una lunga valle che ha fatto da via di comunicazione fra la pianura padana e la Francia; percorsa a partire dall’età romana (che l’avevano strappata ai Liguri), raggiunse benessere economico e vivacità culturale tra XII e XV secolo. Sono molte le testimonianze di architetture medievali. Sono questi i secoli di san Cristoforo, protettore dei viandanti, soprattutto in situazioni difficili (come nei valichi di montagna).
La fortuna del santo venne meno verso la fine del XVI secolo, soprattutto in queste valli in cui si fece molto sentire il conflitto tra cattolici e calvinisti. Poi venne la dinastia sabauda, ma in tempi non particolarmente favorevoli a san Cristoforo. Eppure troveremo un’immagine del 1806, a sottolineare la resistenza della devozione popolare dei paesini di montagna, lontani dai centri teologicamente più attivi.
Ultima notazione interessante: anche qui, come in Val Varaita, san Cristoforo parla occitano.
Seguendo il Maira, sulle spalle di san Cristoforo
Ora scendiamo dalla sorgente alla foce, alla ricerca di san Cristoforo.
- MARMORA (CN), affresco – Cappella di san Sebastiano e Fabiano – XV secolo
- MARMORA (CN), affresco – Chiesa di san Massimo –
- STROPPO (CN), affresco (interno) – Santuario di Sampeyre – XIV secolo
- MACRA (CN), affresco (scomparso) – Cappella di san Pietro
- CAMOGLIERES (CN), affresco – Giors Bonetto – 1806
- SAVIGLIANO (CN), affresco (interno)- Chiesa di sant’Andrea – XIV secolo
- CAVALLERMAGGIORE (CN), affresco (interno) – Chiesa di san Pietro in Vincoli – XV secolo
A Marmora, san Cristoforo sovrapposto
In una vallata laterale della Val Maira, sorge il paesino di Marmora, presso il quale è possibile incontrare due san Cristoforo.
Sulla facciata del capolavoro di Marmora, la cappella di san Sebastiano e Fabiano, svetta un grande san Cristoforo di origine quattrocentesca. L’interno della cappella merita una visita per gli affreschi che traggono ispirazione dai vangeli apocrifi (è presenta la scena della levatrice Zachele e il miracolo del grano durante la fuga in Egitto).
Ma il nostro san Cristoforo è presente anche tra gli affreschi esterni della chiesa di san Massimo. In posizione frontale protegge i pellegrini. Interessante il particolare: un san Cristoforo è stato dipinto sopra ad uno più antico. Insomma, si può ammodernare, ma il posto del santo resta sempre quello.

A Stroppo, san Cristoforo dagli occhi che guariscono
A Sampeyre di Stroppo è raffigurato un grande san Cristoforo risalente al Trecento. Posto sotto la cappelletta del campanile, è stato realizzato nel XIV: ha la tipica posizione frontale del protettore dei pellegrini che gli si affidano.

A Macra, per chi passa per strada
Sulla facciata ovest della Cappella di san Pietro di Macra, vi sono le tracce di un grande riquadro affrescato che molto probabilmente raffigurava San Cristoforo: era ben visibile ai viandanti che passavano per la strada.
A Camoglieres, con l’Angelo custode
Datato 1806, il San Cristoforo di Camoglieres è opera di Giors Bonetto, pittore piemontese itinerante.

Giors Bonetto, San Cristoforo – Camoglieres (CN). Evidente la fattura popolaresca: si può evincere dal gesto del Bambino di afferrare una ciocca di capelli del santo, dalla raffigurazione della sirena bicaudata e dalla scelta dei colori. Interessantissima la raffigurazione dell’angelo custode che, come san Cristoforo, accompagna un bambino. L’angelo indossa gli stessi abiti di san Cristoforo, da cui differisce solo per le ali.
A Savigliano, un san Cristoforo regale?
Nell’arcone della Cappella di san Nicola, nella chiesa di sant’Andrea a Savigliano, si trova un san Cristoforo molto rovinato, ma leggibile, proprio di fronte a san Luigi. Dovrebbe risalire al XIV secolo.

A Cavallermaggiore, san Cristoforo graffiato
E chiudiamo con un san Cristoforo di fine XV secolo, veramente bellissimo. Si trova nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Cavallermaggiore.

Cominciamo dal Bambino: vestito con un una tunica gialla che gli copre addirittura i piedi, con una mano si tiene ad un ciuffo di capelli del santo e con l’altra tiene stretto un cartiglio, oggi non leggibile. La posa non è naturale: sembra quasi seduto su un trono, non sulle spalle del nostro santo. San Cristoforo, aureolato, si volge con i suoi occhi blu verso il Bambino (anche gli occhi del Bambino sono blu!). Indossa una veste dalle lunghe maniche e un mantello di porpora appoggiato ad una spalla e foderato di vaio. I suoi lunghi capelli sono tenuti raccolti da una fascia bianca, annodata presso la tempia a destra. Particolare il gesto del santo che tiene il bastone: esso, infatti, è quasi più un segno di riconoscimento che altro, perché non poggia a terra.
Ma la peculiarità di questo san Cristoforo sono i graffiti. Grazie a Paolo Barla, riconosco due scudi di Savoia fra nodi d’amore, un gallo, una capra avente sul dorso un gallo. Paolo Castagno mi suggerisce che lo stemma coi nodi d’amore è quello dei Savoia-Racconigi, con la cosiddetta “barra di bastardigia”. Chi ha fatto questi graffiti? Ancora Paolo Barla mi suggerisce che potrebbe trattarsi di graffiti semplici, frutto di chi, magari in occasione di campagne militari, ha bivaccato nella chiesa lasciata in stato di abbandono a partire dal Settecento.
Bibliografia
- Su Marmora: archeocarta
- Su Giors Boneto, frescante attivo a Camoglieres: escarton
- Su Savigliano: archeocarta
- Su Stroppo: vallemaira.org
- Su Cavallermaggiore: gruppo FB Sulle spalle di san Cristoforo