San Cristoforo a Almenno san Salvatore e Almenno san Bartolomeo (BG)

Oggi siamo un visita nel Lemine, presse Almenno san Salvatore e Almenno san Bartolomeo, all’imbocco della Val Imagna, vicino a Bergamo. La zona del Lemine era già importante al tempo dei Romani come nodo commerciale e militare per la presenza di due ponti, quel sul fiume Brembo e quello sul torrente Tornago.

Essendo luogo di passaggio, inevitabile la presenza del nostro santo dipinto sulle pareti delle chiese che sorsero qui in epoca medievale, perché si sa, dove c’è acqua, un ponte, un guado, una via medievale, lì c’è San Cristoforo!

Poco accentuato, ma non assente, invece, il ruolo di San Cristoforo come protettore contro la peste. Molti altri santi hanno assunto ad Almenno questo compito: san Sebastiano, san Rocco, sant’Antonio abate, san Bartolomeo, anche san Giorgio e perfino san Nicola, lasciando a San Cristoforo il compito di proteggere viandanti e pellegrini.

Cerchiamo le sue immagini.

Alla Madonna di Castello

Non possiamo sapere se anche nella cripta longobarda del VII secolo fosse raffigurato san Cristoforo, ma certamente lo possiamo vedere anche oggi nella chiesa della Pieve di san Salvatore.

Ci stiamo riferendo al complesso della Madonna del Castello, formato da tre corpi di fabbrica: la cripta longobarda, la pieve di san Salvatore paleocristiana (in cui è custodito un prezioso pulpito di arenaria) e il santuario mariano del XV secolo. Sulla parete laterale della chiesa medievale, è oggi presente un affresco (di incerta provenienza) che dovrebbe risalire al XIV secolo, data la postura del santo. Evidente la somiglianza con il san Cristoforo di san Giorgio in Lemine.

San Cristoforo – Chiesa della Madonna del Castello – Almenno San Salvatore (BG) – XIV secolo

Proprio in questa pieve, probabilmente aveva sede l’Ospedale di san Cristoforo, una confraternita legata all’accoglienza, nata ad Almenno nel XII secolo. Fu proprio il XII secolo, uno dei momenti più importanti della millenaria storia della pieve che estendeva il suo controllo su tutta la Val Imagna e su gran parte della Val Brembana. In questo secolo, vennero edificate chiese (San Tomè, san Giorgio, san Gregorio) e nacquero istituzioni monastiche e confraternite.

Nella chiesa di san Giorgio al Lemine

Trecentesco l’affresco che accoglieva i pellegrini nella straordinaria chiesa di san Giorgio in Lemine. Si trova presso la porta di ingresso. La dimensione è colossale, l’abito elegantissimo. Il santo ha uno sguardo serio e porta il Bambino sulla spalla sinistra, sorreggendolo con la sua mano. Ai piedi di Cristoforo, due devote.

San Cristoforo frontale con Bambino e cartiglio
San Cristoforo – Chiesa di san Giorgio in Lemine – Almenno san Salvatore (BG)

Sui pilastri che dividono la navata centrale da quella destra, è stato posizionato uno strappo di affresco che viene da altre chiese di Almenno. Vi è raffigurato un san Cristoforo con i piedi in mezzo alle acque.

Un san Cristoforo davanti e uno dietro
San Cristoforo – Chiesa di san Giorgio in Lemine – Almenno San Salvatore (BG) – XV secolo

In base alla postura del santo e agli abiti decisamente accorciati, sembrerebbe una raffigurazione del XV secolo. Il santo, pure in posizione frontale, volge lo sguardo e il volto verso Gesù che, secondo il solito uso popolaresco, afferra un ciuffo dei lunghi capelli del santo. Il bastone fiorisce proprio come una palma e alcuni datteri pendono sopra il suo capo.

E alla Rotonda di San Tomè?

La Rotonda di san Tomè è un luogo veramente speciale di Almenno. Un piccola e straordinaria chiesa romanica a pianta centrale, in cui, purtroppo, non si è conservato alcun affresco (solo alcuni lacerti).

Chiesa di san Tomè
Chiesa di san Tomè – Almenno San Bartolomeo (BG)

Ma forse un san Cristoforo era dipinto su questi muri. Da cosa lo deduco?

Adriano Gaspani ha studiato la posizione e la forma della chiesa in base alle stelle e ha rinvenuto dei precisi canoni astronomici che hanno determinato la posizione della chiesa. In particolare, sostiene che la direzione passante per la monofora settentrionale e per la feritoia a forma di croce posta sul lato meridionale del tamburo permetteva ad un osservatore posta all’esterno della chiesa di osservare il transito della stella Sirio attraverso le due aperture.

Noi sappiamo che c’è una stretta correlazione fra san Cristoforo e la stella Sirio, che si trova nella costellazione del Cane, sorge durante la canicola, strettamente collegata con la figura di Cristoforo dalla testa di cane. Di tali suggestioni, riconducibili anche alla religiosità celtica, parla diffusamente Stefano Borsi nel suo libro su Barga e la devozione a san Cristoforo; ne abbiamo fatto cenno in un post sulla statua di san Cristoforo a Gemona.

La chiesa di san Tomè, dunque, per la posizione lungo il corso del torrente Tornago, per la diffusione del santo nella zona, e per la strana conformazione archeoastronomica della chiesa, si candida ad ospitare un san Cristoforo, oggi completamente scomparso.

Ma prima di lasciare Almenno, abbiamo ancora un’ altra tappa: la chiesa di san Salvatore.

Anche un san Cristoforo d’autore: Bernardo Strozzi nella parrocchiale di Almenno

La chiesa di san Salvatore fu fondata nel XV secolo, per sostituire la pieve troppo piccola e esposta ai pericoli. Nel 1640 Bernardo Strozzi dipinse una pala d’altare raffigurante S. Cristoforo con i ss. Sebastiano e Rocco. Certamente la data non è casuale, come non casuale la scelta dei tre santi, spesso associati, appunto nel patronato contro la peste. La pala fu certamente pensata per l’altare di san Cristoforo.: per questo venne dato così tanto spazio al nostro, mentre san Rocco (che indica la sua piaga purulenta) e san Sebastiano (trafitto dalle frecce) vennero relegati sullo sfondo della pala. Fu, probabilmente, voluta dalla confraternita legata all’ospedale di san Cristoforo, la cui attività è, appunto, attestata dal XII secolo alla fine del XVIII secolo (come reperibile dalle relazioni delle visite episcopali del 1575, 1666 e 1779) . Quando venne riconsacrata la chiesa nel 1735, la confraternita era attiva e il santo ebbe il suo altare, su cui venne posta la pala già in possesso della chiesa dal 1640.

San Cristoforo con altri santi
Bernardo Strozzi, San Cristoforo con san Rocco e san Sebastiano, Chiesa di san Salvatore – Almenno san Salvatore (BG), 1640

La pala fu realizzata da un pittore importante, il genovese Bernardo Strozzi, famoso per l’uso vivo del colore, segno, in un certo senso, del superamento del clima della Controriforma. Anche in questo quadro sono presenti la forte emotività e il grande realismo che caratterizzarono l’intera produzione del pittore: la resa delle figure è dettagliata, eppure l’atmosfera è carica di spiritualità e devozione.

San Cristoforo è dipinto mentre già sta uscendo dall’acqua, come prova il gesto di appoggiare il piede su un sasso sulla riva del torrente. Indossa una camicia bianca, che gli lascia il torso nudo, forse perchè il pittore ne vuole mettere in evidenza la muscolarità. Il Bambino, a cavalcioni sul collo, tiene nelle mani il globo del mondo, dalla grandissime dimensioni. Con i suoi occhi ci guarda, rimanendo in stabile equilibrio.

Eccola qui l’unica attestazione del patronato di san Cristoforo contro la peste anche in Almenno: ma che attestazione!

L’edicola di san Cristoforo

Ultima testimonianza della grande devozione degli abitanti di Almenno per il nostro santo, è un’edicola, posta sulla via san Cristoforo, strada di origine antica che corre fra le chiese romaniche. Il santo è una versione popolare del san Cristoforo di Tiziano a Venezia.

una copia di scarso valore di Tiziano
Edicola di san Cristoforo – Almenno San Salvatore (BG)

Alla fine del viaggio

Il nostro viaggio finisce qui, proprio in via san Cristoforo, ma direi che, fra un san Cristoforo che non c’è, due san Cristoforo trecenteschi, un bel santo con i piedi nell’acqua, una copia (bruttina) di Tiziano e la straordinaria pala di san Cristoforo, la nostra visita ad Almenno è stata davvero fruttuosa.

Bibliografia

  • Sulla storia dell’ospedale di san Cristoforo
  • Su S. Tomè.
    • Adriano Gaspani, S. Tomè. Astronomia, geometria e simbolismo cosmico in una chiesa romanica, Fonte di Connla, 2013
  • Stefano Borsi, Storia di san Cristoforo. Origine e diffusione di un culto tra mito e realtà, Libria 2017
  • Varie pubblicazioni a cura della Provincia di Bergamo e delle associazioni locali

grazie alla Biblioteca di Almenno San Salvatore che mi ha spedito a casa molto materiale informativo