San Cristoforo patrono dei postelegrafici

Nel Novecento San Cristoforo conobbe una nuova fortuna, soprattutto negli anni Trenta e negli anni Settanta, essendo stato proclamato, prima a livello locale (penso ad Urbania, ad esempio) e poi da tutta la chiesa, patrono degli automobilisti.

Ma negli anni Trenta il revival di San Cristoforo fu legato ad un altro ambito, al patronato sui postelegrafici. Tra l’altro, in questi anni furono costruiti molti Palazzi delle Poste e il nostro san Cristoforo vi veniva spesso raffigurato.

San Cristoforo non è certo l’unico patrono di postini e addetti alle poste: anche san Rufo e l’arcangelo Gabriele proteggono chi smista la corrispondenza. Ma nell’epoca fascista il gigante Cristoforo piaceva moltissimo: piacevano il corpo muscoloso, la determinazione nel portare a termine il gravoso compito, la forza nel lottare contro le avversità anche della natura. Piaceva molto anche al Duce, che ne possedeva una riproduzione (non sono mai riuscita a trovare altri riferimenti, però).

Parliamo, dunque, di alcune rappresentazioni di san Cristoforo su facciate e interni dei Palazzi delle Poste, costruiti negli anni Trenta. Uno degli architetti che lavorò alla progettazione e realizzazione delle opere fu Angiolo Mazzoni, che lavorò a Bergamo (1932), Varese (1930-33), Grosseto (1930-1932), Agrigento (1932), Palermo (1930-1934), Trento (1934), Pola (1935). In molti di questi edifici, troviamo il nostro san Cristoforo.

P.S. Mazzoni lavorò anche ad altri edifici pubblici, come le Stazioni. E sì, anche lì, troveremo molti san Cristoforo, protettore dei ferrovieri.

Il difficile progetto di Angiolo Mazzoni

Nel primo decennale dell’era fascista, il 31 ottobre 1932 venne inaugurato a Bergamo il nuovo palazzo delle Poste e Telegrafi. Progettato e realizzato da Angiolo Mazzoni, presenta un’architettura sobria, ma monumentale nella scelta di collocare sull’angolo sud-ovest una torre con orologio e cinque colonne celebrative sulla facciata principale che reggono altrettante statue, realizzate da artisti locali Francesco Minotti (“S. Cristoforo”), Giovanni Manzoni (“L’Italia cattolica” e “L’Italia fascista”) e Nino Galizzi (“L’Italia etrusca” e “L’Italia romana”).

La realizzazione del progetto fu difficoltosa: inizialmente bocciato dal ministro delle Comunicazioni, Costanzo Ciano, perché non si armonizzava del tutto con l’ambiente circostante, fu costruito in due anni. Nonostante lo straordinario risultato, anche l’inaugurazione non fu spettacolare come ci si aspettava: non furono autorizzate spese per un rinfresco e molte delle personalità invitate non si presentarono al taglio del nastro perché a Roma si celebrava il decennale del fascismo e a Milano si inaugurava l’Università Cattolica.

Palazzo poste con san Cristoforo
Palazzo delle Poste – Bergamo – 1932 – ph. Saggittarius A
Francesco Minotti, San Cristoforo – Palazzo delle Poste – Bergamo – 1932

Un san Cristoforo eroico

Il nostro san Cristoforo giganteggia dalla colonna che si allunga all’interno della piazza. Muscolare e determinato, a torso nudo, rivestito di pelli, si appoggia al possente bastone e, mentre trasporta il Bambino, ci guarda quasi a mostrarci la sua determinazione. Anche il Bambino, che ci benedice, presenta le stesse caratteristiche eroiche del santo.

Un palazzo per celebrare la bonifica

Il Palazzo delle Poste di Grosseto nacque per rispondere a due esigenze: da una parte, l’intento di celebrare la bonifica della Maremma, dall’altra, l’intenzione di offrire nuovi posti di lavoro per i cittadini italiani. Pur lontano dal nostro gusto contemporaneo, è innegabile la monumentalità di un edificio che contiene opere d’arte notevoli, come, ad esempio, lo scenografico scalone ellittico o la scultura di Domenico Ponzi. Anche Napoleone Martinuzzi lavorò nel Palazzo: suo è il gruppo la Maremma domata, posta sul portale monumentale e il San Cristoforo, che si trova nella saletta di destra del primo piano.

Palazzo delle Poste – Grosseto- 1932
San Cristoforo con Bambino di bronzo
Napoleone Martinuzzi, San Cristoforo – Palazzo delle Poste – Grosseto – 1932 – ph. Sailko

Il Bambino trasportato da san Cristoforo

Il santo, a piedi nudi, appoggiato ad un bastone, sta fermo nelle acque e si volge verso il Bambino che tiene stretto con la mano sinistra. La mano del Bambino è alzata in gesto benedicente (che assomiglia vagamente ad un saluto romano): è proprio lui il protagonista di questa statua. Verso Gesù si volge san Cristoforo e siamo portati a volgerci anche noi che ci apprestiamo a prendere le scale per salire o scendere nel palazzo.

Un colonnato di marmo per la Posta di Palermo

Il colonnato colpisce immediatamente l’attenzione di chi passa davanti al poderoso Palazzo delle Poste di Palermo: 10 colonne alte 17 metri. Anche i tre enormi fasci littori sulla destra dell’edifizio dovevano colpire chi passasse per la strada.

Anche in questo palazzo, lavorarono artisti futuristi: possiamo ammirare i cinque famosi teleri di Benedetta Cappa Marinetti nelle sale delle conferenze, dedicati alle diverse “comunicazioni”, terrestri, aeree, marittime, telegrafiche e telefoniche e altri lavori di Fortunato Depero.

Palazzo delle Poste – Palermo – 1934 – ph. Davide Mauro
Delisi junior, San Cristoforo – Palazzo delle Poste – Palermo -ph. Stendhal55

Un colossale san Cristoforo che tiene stretto il Bambino

Una statua colossale di san Cristoforo si trova in Via Epicarmo, proprio accanto al Palazzo delle Poste. Il san Cristoforo di Lisi junior somiglia moltissimo al san Cristoforo di Bergamo. Incede monumentale, con un passo lungo e deciso. Il Bambino si aggrappa stretto al suo collo, trova in lui sicurezza. Il nostro santo ritorna protagonista eroico.

Un Palazzo delle poste circolare

Non è solo la naturale orografia della zona, ma le scelte formali di un’opera «allo stesso tempo futurista, metafisica e razionalista» a indirizzare Mazzoni nella costruzione di questo Palazzo delle Poste di pianta cilindrica e di vari materiali costruttivi (cemento armato, pietre colorate). All’interno del colonnato esterno sono presenti una statua della Vittoria e i mosaici di Matilde Festa Piacentini.

San Cristoforo
Matilde Festa Piacentini, San Cristoforo, studi per il mosaico del Palazzo delle Poste a Agrigento-1934

Matilde Festa Piacentini, san Cristoforo e i servizi postali

Palazzo delle Poste – Trento – 1934
San Cristoforo – Palazzo delle Poste – Trento ph. Doriana Frizzera

Ho notizia anche di un san Cristoforo di Giannino Lambertini nel Palazzo delle Poste di Ferrara. Ma non ho trovato notizie nè immagini.

Bibliografia