Come uccidere uno zio assai potente e non farne un martire

Bernabò vuole un monumento equestre

Bernabò Visconti fu co-signore di Milano fra il 1354 e il 1385: governò in modo assai burrascoso con il fratello Galeazzo II, in un periodo di grandi guerre e conquiste.

Per celebrare il suo potere, commissionò ad un importante scultore della scuola campionese, Bono da Campione, una statua equestre. Tra il 1360 e il 1363 lo scultore realizzò la statua del signore a cavallo che fu collocata nella chiesa di san Giovanni in Conca, accanto al palazzo di Bernabò, la Ca’ di Can. Trasse ispirazione dal Sant’Alessandro a cavallo di Giovanni da Campione sul portale settentrionale di Santa Maria Maggiore a Bergamo.

Monumento equestre
Bono da Campione, Monumento funebre di Bernabò Visconti . Castello Sforzesco Milano – ph. Sailko,

D’oro e d’argento coperto è il barone, sun un caval(lo) bello e meraviglioso

Così la descrive Matteo da Milano.

«A san Joanni è la (sua) sepoltura:
È lavorata tucta d’ oro intorno,
E sopra ‘l capo la sua armatura,
(Sic)come portava quel barone adorno.
Dall’altra parte è dipinta sua figura,
Come fu sepellito in quello giorno.
Coperto a ferro in sun un buon cavallo,
Colla corona in testa sensa fallo.

D’oro e d’argento coperto è il barone,
Sun un caval(lo) bello e meraviglioso,
E di fin oro si porta sperone,
E par pur che sia vivo il valoroso;
Lancia ella targa ell’arme, il suo pennone;
E del guardar(lo) elli è si gratioso;
E per dilecto il guarda assai persone;
Per pietà ciasc[hed]un piange ‘l barone.»

Matteo di Milano, Lamento di Bernabò Visconti

Come si deduce dalle prime righe del testo, il Lamento di Bernabò Visconti, il testo venne scritto dopo la morte del nostro, nello stile della laudatio funebre. Ma come mai la statua si trasformò in monumento funebre?

Gian Galeazzo Visconti uccide lo zio

Burrascosa la signoria di Bernabò, ancora più burrascosa la sua fine. Fu Gian Galeazzo Visconti, nipote e futuro erede di Bernabò, a farlo catturare, facendolo cadere in un tranello. Lo tenne prigioniero per sette mesi nel castello di Trezzo sull’Adda, poi lo fece uccidere con un piatto di fagioli avvelenato.

N.B. Gian Galeazzo Visconti fece costruire la Cappella Ducale presso la chiesa di San Cristoforo al Naviglio. San Cristoforo è, infatti, uno dei santi protettori dei Visconti!

La chiesa di san Cristoforo in una immagine in bianco e nero
Chiesa di San Cristoforo sul Naviglio a Milano, 1964 – ph. Albertomos

Per un funerale straordinario, ci vuole un monumento funebre straordinario

Come il nipote omicida può stornare i sospetti da sé? Semplice, celebrando un solenne (quanto ipocrita) funerale per lo zio e facendo terminare in men che non si dica il sarcofago. I campionesi si mettono al lavoro, forse utilizzano anche materiale di riuso. E alla fine il risultato è straordinario. Settanta pezzi: la statua equestre (e le virtù ai suoi piedi) si posa su un sarcofago decorato a bassorilievo che, a sua volta, è sorretto da sei coppie di pilastri e colonne.

A noi basti arrivare al nostro san Cristoforo.

San Cristoforo sul monumento funebre di Bernabò

Sul pannello alla mano destra del cavaliere, è raffigurata una scena di Cristo crocefisso con alcuni Santi, nominati nella listella superiore: Cristoforo, Caterina, Giorgio, Eugenio, Antonio e Giona.

Sarcofago
Bono da Campione, Monumento funebre si Bernabò Visconti . Castello Sforzesco Milano – ph. Sailko

Perché proprio san Cristoforo e perché la compagnia di questi santi? Non sono in grado di dirlo con precisione. Per san Cristoforo, direi che nel XIV secolo era molto amato. E il legame fra i Visconti e il santo fu sempre molto stretto.

Guardiamolo da vicino, questo santo.

san Cristoforo con il Bambino
San Cristoforo – Bono da Campione, Monumento funebre di Bernabò Visconti . Castello Sforzesco Milano – ph. Sailko,

Il santo, piedi nudi ben piantati a terra, tiene con la mano destra il bastone fiorito a palma. Con la mano sinistra, sorregge il Bambino comodamente seduto sulla sua spalla, con i piedini appoggiati sul petto del santo (non a cavalcioni, come al solito). Gesù con la mano destra si aggrappa ai capelli di Cristoforo, mentre con la sinistra tiene un lungo cartiglio. Interessante la tunica, detta cottardita, tipica della moda del Trecento: il santo ne indossa una bordata di un fregio a fiori.

Una chiesa scomparsa, un palazzo scomparso e il monumento funebre di Bernabò Visconti

E no, ovviamente non ho visto il monumento di Bernabò in san Giovanni in Conca, nè nel suo palazzo. Della chiesa rimane praticamente solo un muro e una cripta, distrutta per per realizzare l’asse viario di via Albricci-piazza Missori. Il palazzo, distrutto da un incendio nel XIX secolo, è stato definitivamente abbattuto nel 1946, per fare posto all’attuale Hotel dei Cavalieri.

Il monumento funebre fa bella mostra di sé nel Museo di arte antica nel Castello Sforzesco a Milano. È veramente affascinante!

Bibliografia