«…Giovan Antonio […] si mostrò nella pittura sí valoroso, che le sue figure appariscon tonde e spiccate dal muro. Laonde per avere egli dato forza, terribilità e rilievo nel dipignere, si mette fra quelli che hanno fatto augumento alla arte e benefizio allo universale… » Giorgio Vasari, 1550

Può un friulano non dipingere san Cristoforo? NO!

San Cristoforo ha accompagnato Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, per tutta la sua carriera. A partire dall’opera giovanile di Villanova di Pordenone, fino al san Cristoforo che corre nella scuola di san Rocco a Venezia, passando attraverso alla meravigliosa Pala della Misericordia nel Duomo di Pordenone.

  • 1514: Chiesa di Sant’Ulderico di Villanova di Pordenone.
  • 1515-1516: Pala della Misericordia in Duomo a Pordenone
  • 1527-1528: Ante di armadio liturgico nella chiesa di San Rocco a Venezia

Abbiamo già parlato dell’affresco colossale sulla parete esterna della chiesa di Sant’Ulderico di Villanova di Pordenone e del capolavoro della Pala della Misericordia nel Duomo di Pordenone. Ora ci soffermiamo sul capolavoro, le ante di armadio liturgico nella chiesa di San Rocco a Venezia.

San Cristoforo colossale
Giovanni Antonio de’ Sacchis, Il Pordenone, San Cristoforo – Villanova di Pordenone . 1514
San Cristoforo e san Giuseppe accompagnano la Madonna
Giovanni Antonio de’ Sacchis, Il Pordenone, Pala della Misericordia – Chiesa di san Marco – Duomo di Pordenone . 1515-1516
San Cristoforo che corre con il Bambino nudo sulle spalle
San Cristoforo del Pordenone – Chiesa di San Rocco – Venezia ph. Silvana Petrin

Il Pordenone a Venezia: san Cristoforo e san Martino nella chiesa di san Rocco

Già era stato a Venezia il nostro Pordenone, ma quando ci torna negli anni venti del XVI secolo è ormai consacrato come uno dei grandi protagonisti della Maniera Moderna in area padana, per le opere di Treviso, Cremona e di Cortemaggiore. Nel 1526 riceve la committenza per la chiesa di San Rocco per cui dipinge le ante dell’armadio delle reliquie: il soggetto sono San Martino e san Cristoforo.

Un precedente illustre: san Cristoforo di Tiziano

Il soggetto di san Cristoforo è appena stato trattato dal grande pittore della Venezia postbelliniana, Tiziano. Dipinto nel 1523 per il doge Andrea Gritti, celebra il legame tra san Cristoforo e Venezia.

Tiziano. San Cristoforo, 1523 Palazzo ducale . Venezia

Pordenone in competizione con Tiziano

E allora Pordenone, che evidentemente conosce l’affresco tizianesco, lavora a qualcosa di nuovo in Laguna, optando per immagini di proporzioni maggiori del vero, pose ricercate, scorci potenti, sapienti muscolature, drammatici chiaroscuri. La scena che allestisce nella chiesa di san Rocco a Venezia è fortemente illusionistica: un san Martino e un san Cristoforo sulle ante dell’armadio sembrano uscire di slancio dal buio e correre verso di noi.

san Martino e san Cristoforo
Pordenone – San Martino e san Cristoforo – 1526 – Chiesa di san Rocco – Venezia ph. Didier Descouens

San Cristoforo è in forte dinamismo: il suo sguardo è ancora rivolto al Bambino, anch’esso in posizione ardita sulla sua spalla destra. Grande la muscolarità, messa in evidenza da braccia e gambe nude. Tiene in mano il bastone, non fiorito, come di solito nelle raffigurazioni del santo.

San Cristoforo e san Martino

Insieme a san Cristoforo, ad essere mosso dallo stesso slancio è il san Martino che lascia il suo mantello al povero, quasi espulso dalla raffigurazione. Proprio il mantello segna il suo dinamismo, mentre la muscolarità è trasferita sul cavallo.

San Cristoforo, san Martino e san Rocco

I due santi sono scelti probabilmente come esempi di carità, lo stesso slancio di carità che ha mosso nella cura degli appestati proprio san Rocco: l’armadio si trova nella chiesa, costruita proprio nel XVI secolo, per ospitare le reliquie del santo appena arrivato a Venezia. San Cristoforo, poi, ha anche virtù taumaturgiche e protegge dalla peste (di solito in compagnia di san Sebastiano).

Lotto studia il san Cristoforo di Pordenone (e se ne ricorda)

Ma a Venezia sta circolando un pittore attento, sensibile; si chiama Lorenzo Lotto. Studia il san Cristoforo del Pordenone e questo è evidente nel San Cristoforo di Lotto del 1531 oggi a Berlino.

san Cristoforo e il bambino
Lorenzo Lotto – San Cristoforo – Gemaeldegalerie – Berlino – 1531
Pordenone – San Cristoforo – 1526 – Chiesa di san Rocco

E, poi, il genero del Pordenone, Pomponio Amalteo, lavorò sul soggetto per la raffigurazione di Gleris, presso san Vito al Tagliamento.

Bibliografia

  • Edoardo Villata, Lotto e Pordenone a Venezia: vite parallele (asimmetriche), in Lorenzo Lotto, Contesti, significati, conservazione, Zel edizioni, Università di Macerata, 2019
  • Belle immagini dei particolari del san Cristoforo di san Rocco pagina FB della Scuola Grande di san Rocco