Cristoforo Colombo e il suo patrono san Cristoforo

Cristoforo Colombo muore a Valladolid, in Spagna, il 20 maggio 1506. Dopo solenni funerali nella chiesa dell’Antichità, viene sepolto nel vicino Convento di San Francesco.

A Siviglia: la Certosa, il navigatore e san Cristoforo

Solo tre anni dopo, nel 1509, il figlio Diego Colombo decide di trasferire le spoglie del padre presso la Certosa di Santa Maria de las Cuevas, sull’isola fluviale di Cartusia, in mezzo al Guadalquivir, a Siviglia.

In questo monastero, infatti, è vissuto Colombo mentre progettava il viaggio verso le Indie. Ospite dei monaci certosini, ha stretto una profonda amicizia con Frate Gaspare Gorricio, frate di origine italiana, guida spirituale ed esecutore testamentario dei suoi figli. E qui ha sicuramente visto il grande san Cristoforo, dipinto nella Cappella della Maddalena, oggi perduto.

Uno strano ritratto: ancora Colombo e il suo patrono

Per celebrare la traslazione delle spoglie, i figli fecero realizzare questo quadro, veramente strano.

Cristoforo Colombo con san San Cristoforo ai piedi della Madonna con Bambino
La Vergine di Cristoforo Colombo – 1550 -Musée Lázaro Galdiano – Madrid (Spagna)

Si tratta di un ritratto di Cristoforo Colombo, in cui san Cristoforo offre il navigatore alla Vergine. Il nostro santo, vestito con abiti lunghi, si appoggia con la mano sinistra ad un bastone, mentre poggia la mano destra sul capo di Colombo. Sulla spalla del santo (gigantesco), sta il Bambino (dalle minuscole proporzioni) che si aggrappa con la mano destra ai capelli di Cristoforo e con la mano sinistra tiene il globo del mondo.

Ancora una volta il navigatore e il suo santo patrono!

Ad essere davvero strana, in questo quadro, è la cattedrale raffigurata sullo sfondo: è la Cattedrale di Santo Domingo, luogo della successiva sepoltura di Colombo. Come mai? Gli storici ritengono che questo non sarebbe il quadro originale, ma una copia di un ritratto perduto, che probabilmente non riportava l’immagine della cattedrale di Hispaniola-Santo Domingo.

Le spoglie di Colombo fra Santo Domingo e Cuba

Rimasero a santo Domingo le spoglie del navigatore, ma poi, tra corsari (Francis Drake che conquista HIspaniola), arcivescovi zelanti (che nascondono la salma) e cessioni di territori (Hispaniola diventa terra francese), i resti di Colombo giungono all’Avana, a Cuba. Qui rimangono per oltre un secolo, custoditi nella cattedrale della città. Custoditi, per modo di dire, però: delle spoglie si perdono in più momenti le tracce e molti sollevano dei dubbi che quelle che possediamo oggi siano davvero i resti dell’ammiraglio genovese.

Il ritorno di Colombo a Siviglia, ai piedi di san Cristoforo

Quando la Spagna perde il controllo di Cuba, le presunte spoglie del navigatore vengono, comunque, riportate a Siviglia, nella Cattedrale di Santa Maria della Sede, all’interno di un monumentale sarcofago sorretto da quattro figure che rappresentano i regni di Castiglia, León, Aragona e Navarra.

Agli architetti in cerca del luogo adatto per una sepoltura così importante, venne l’idea di porre l’ammiraglio ai piedi del suo patrono, il colossale san Cristoforo del 1598 di Mateo Perez Alesio.

Tomba di Cristoforo Colombo
Tomba di Cristoforo Colombo – Cattedrale di Siviglia (Spagna) -1903 – ph. Holger Uwe Schmitt

Cristoforo Colombo come san Cristoforo

E a vederli così, il navigatore e il suo patrono, viene facile il parallelo fra un santo che ha portato Cristo attraverso il torrente e Colombo che ha attraversato un intero oceano per portare Cristo verso le Americhe. Certo, le modalità del rapporto fra Nuovo e Vecchio Mondo sono davvero deprecabili, ma questo parallelo Cristoforo Colombo – San Cristoforo venne pensato subito (quando, appunto, sembrava normale annunciare Cristo con la polvere da sparo): in una mappa realizzata da parte Juan del La Cosa nel 1500, non è Cristoforo Colombo ad unire le sue sponde dell’Atlantico, ma il nostro San Cristoforo.

Mappa del Nuovo e Vecchio Mondo
Mappa di Juan del La Cosa – 1500

Bibliografia